Politica
Riforma Terzo Settore, Il Piemonte: «Una legge nell’interesse di tutti»
Dopo il rinvio della discussione in Senato, a Torino promosso un ordine del giorno che sottolinea l'importanza del provvedimento. Come spiega la prima firmataria Enrica Baricco del Pd
di Redazione
«Dovrebbe essere interesse di tutti la riforma del Terzo settore, in quanto il non profit svolge un ruolo fondamentale, facendosi spesso carico di funzioni complementari all’istituzione pubblica». A parlare è Enrica Baricco (PD), consigliera regionale del Piemonte, prima firmataria di un ordine del giorno sul tema approvato dall’assemblea legislativa piemontese (in allegato) appena dopo la decisione della prima commissione del Senato di rinviare a settembre la discussione sulla riforma del Terzo settore, del servizio civile e dell’impresa sociale.
«Ogni giorno», prosegue Baricco, «c’è una parte consistente del paese che si rivolge al Terzo settore per soddisfare un bisogno di salute, di assistenza, di cura dell’ambiente e del patrimonio culturale, domande alle quali il settore pubblico non riesce più a rispondere da solo, ma per le quali anche la logica del mercato non funziona. «A mio parere – continua- «è necessario che in sede Conferenza Stato Regioni, la Giunta Piemontese introduca una serie di riflessioni: la Riforma avrà ricadute su milioni di il cui risultato si misurerà nella capacità di trovare soluzioni a problemi pubblici, non per sostituirsi allo Stato, ma per mobilitare più energie e quindi aumentare l’efficacia delle risposte delle organizzazioni sociali».
Fra le richieste contenute nell’ordine del giorno anche quella di « proporre la costituzione di un organismo nazionale ed indipendente di controllo, di monitoraggio, di vigilanza e di promozione del Terzo Settore (Authority del Terzo Settore) che, alla stregua di esperienze straniere, assicuri la corretta applicazione delle norme da parte degli Enti no profit nonché il supporto ad organi legislativi ed esecutivi per la semplificazione delle stesse, anche in considerazione del fatto che attualmente le strutture periferiche impiegano un numero di persone e risorse maggiore rispetto a quelle necessarie per un’Authority»
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.