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Riforma Terzo settore, 18 mesi al traguardo
Nel prossimo anno e mezzo il Governo dovrà mettere mano a 39 provvedimenti amministrativi attuativi dei decreti legislativi, staccare un primo tagliando alla delega introducendo le eventuali modifiche e rendere operativo il nuovo Registro unico del Terzo settore. La tabella di marcia sul numero del magazine in distribuzione
di Redazione
Il cerchio non è ancora chiuso. Perché lo sia bisognerà aspettare l’inizio del 2019 quando diverrà operativo il nuovo Registro unico del Terzo settore, una delle travi maestre del nuovo ordinamento. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale lo scorso 2 agosto dell’ultimo dei decreti legislativi attuativi della delega al Governo per la riforma del Terzo settore (legge 106/2016), quello sul Codice del Terzo settore che ha seguito in ordine temporale “l’istituzione e la disciplina del servizio civile universale”, “la disciplina dell’istituto del 5 per mille” e “la revisione della disciplina in materia di impresa sociale”, ha segnato l’avvio dell’ultimo miglio dell’iter.
L’agenda dei prossimi mesi
Sulla tabella di marcia del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che con il sottosegretario Luigi Bobba terrà in mano il pallino delle operazioni anche in questo ultimo miglio sono segnati 39 provvedimenti: 12 riferiti all’impresa sociale, 26 al Codice del Terzo settore a cui si aggiunge un dpcm che regolamenterà il nuovo 5 per mille. Questa è il versante “attuativo” della norma. A cui si aggiungerà un primo tagliando che il Governo dovrà staccare entro un anno dall’entrata in vigore della delega e che verosimilmente modificherà in alcune sue parti specifiche la riforma.
Lo scorso 27 aprile il ministero guidato da Giuliano Poletti e il Forum del Terzo Settore della portavoce Claudia Fiaschi hanno aperto un tavolo di confronto annunciando la costituzione di una commissione tecnica che si occuperà proprio di “studiare” il primo anno di operatività della norma e di proporre eventuali interventi di manutenzione. Nel frattempo il Governo e in prima battuta la squadra di tecnici e consulenti di Bobba sta lavorando agli atti amministrativi necessari al completamento della delega.
La Fondazione Italia Sociale
Il primo passaggio è stato l’entrata in vigore dello statuto della Fondazione Italia Sociale avvenuto l’11 settembre.
Le priorità
In testa alle priorità, fra le prossime scadenze, Bobba mette poi la redazione della Linee Guida e il susseguente bando da 60 milioni del Fondo per i progetti innovativi. Fondi che saranno destinati agli enti associativi e non alle imprese sociali. «Si tratta di un provvedimento prioritario perché la spinta all’innovazione delle organizzazioni è uno dei nostri target principali, contiamo di bandire la gara entro la conclusione del 2017», precisa il sottosegretario. Altro nodo su cui il cantiere è già avviato è quello della formazione del Consiglio nazionale del Terzo settore che dovrebbe nasce- re in autunno. Parallelamente Presidenza del Consiglio insieme al ministero del Lavoro (che però non sarà l’unico ministero coinvolto) daranno vita alla cabina di regia incaricata di supervisionare «l’impianto di programmazione delle attività del mondo del Terzo settore», per usare ancora le parole di Bobba. Su una serie di provvedimenti attuativi è infatti necessario il parere della cabina stessa. Il più importante, almeno in questa fase, è quello relativo all’articolo 6 del Codice che definisce le cosiddette attività secondarie e strumentali degli Enti di Terzo settore.
Il passaggio in Europa
Entro la fine del mese di settembre dovrebbe poi essere licenziata alla Commissione europea la notifica per l’entrata in vigore delle norme generali di carattere fiscale oltre a quelle relative all’impresa sociale…
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