Politica
Riforma mercato elettrico, il Cese adotta la sua posizione
Nella sessione plenaria di giugno il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha raccomandato di operare una riforma nel mercato dell'energia elettrica dell'Ue liberalizzando, ove possibile, e regolamentando, ove necessario. La priorità principale è garantire l’accessibilità economica dell'approvvigionamento energetico di base a prezzi calmierati
di Redazione
Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) appoggia la creazione di un futuro mercato dell'energia elettrica basato su un partenariato pubblico-privato e su una combinazione di regolamentazione e liberalizzazione.
Questo modello è incentrato su un "servizio E", istituito dallo Stato, che acquista l'energia elettrica dai produttori e la rivende ai fornitori delle utenze domestiche, alle piccole e medie imprese, alle comunità energetiche di cittadini, ai grandi consumatori e – laddove ciò sia appropriato e possibile – anche ad altri Paesi.
Sulla base di gare d'appalto, il "servizio E" stipulerebbe con i produttori di energia elettrica contratti a lungo termine di vario tipo, ad esempio accordi per l'acquisto di energia elettrica, contratti per differenza e commesse a margine garantito.
Questa è la riforma principale che dovrebbe essere realizzata nell'attuale mercato dell'energia elettrica dell'Ue, secondo le raccomandazioni formulate nel parere del CESE, elaborato da Jan Dirx e Christophe Quarez, che è stato adottato nella sessione plenaria del Comitato dello scorso 14 giugno.
«Il Comitato raccomanda da tempo di operare una riforma nel mercato dell'energia elettrica dell'Ue», ha dichiarato Jan Dirx. «A nostro avviso, la via da seguire consiste in un modello ibrido basato sul principio di 'liberalizzare ove possibile e regolamentare ove necessario».
L'energia è un elemento costitutivo fondamentale del nostro sistema economico e sociale e non dovrebbe essere trattata come una merce qualsiasi. «L'energia è un fattore centrale dei servizi pubblici erogati», ha sottolineato Christophe Quarez. «Nella nostra proposta, le autorità pubbliche hanno la responsabilità di conseguire gli obiettivi di sostenibilità, accessibilità economica e sicurezza dell'approvvigionamento».
Nel parere il Cese sottolinea che la proposta legislativa presentata dalla Commissione europea (e adottata lo scorso marzo) per introdurre una riforma mirata nel mercato dell'energia elettrica non è sufficiente. Secondo il Comitato, si sarebbe dovuto fare di più per adattare l'assetto del mercato alla nuova realtà emersa con l'invasione russa dell'Ucraina e l'impennata senza precedenti dei prezzi dell'energia.
Il nuovo assetto del mercato deve garantire l'accessibilità economica dell'approvvigionamento energetico di base tramite prezzi calmierati, e responsabilizzare i consumatori istituendo il diritto di condividere direttamente le energie rinnovabili, ha dichiarato il Presidente del Cese Oliver Röpke.
Va detto anche che le proposte della Commissione relative all'assetto del mercato dell'energia elettrica non sono state oggetto di una consultazione e di una valutazione d'impatto approfondite. «È un metodo di lavoro veramente deplorevole», ha osservato Alena Mastantuono, relatrice del parere sul tema Mercato dell'energia all'ingrosso dell'UE, anch'esso adottato nella scorsa sessione plenaria. La relatrice ha sottolineato che nessuna riforma dovrebbe essere approvata in tutta fretta, aggiungendo in conclusione che le consultazioni pubbliche e le valutazioni d'impatto sono strumenti preziosi dell'iter legislativo.
Mettendo l'accento sul fatto che il Comitato chiede da anni una produzione energetica più decentrata, Lutz Ribbe, correlatore del parere, ha affermato che l'attuale mercato dell'energia ha reso possibili speculazioni, manipolazioni e profitti enormi. Si tratta di distorsioni del mercato che vanno individuate ed eliminate, perché i cittadini devono essere l'asse portante del nuovo assetto del mercato.
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