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Riforma: le tappe per il giudice unicoq

Una circolare del Ministero di grazia e giustizia (n. 142/OG-DG/99 pubblicata sul n. 119 della G.U.) ha illustrato le nuove disposizioni per l’entrata in vigore della riforma del giudice unico.

di Redazione

Gazzetta Ufficiale: una circolare del Ministero di grazia e giustizia (n. 142/OG-DG/99 pubblicata sul n. 119 della G.U.) ha illustrato le nuove disposizioni per l?entrata in vigore della riforma del giudice unico.
Saranno soppresse 165 preture circondariali e 100 procure presso le preture. Chiuderanno 203 sezioni distaccate di pretura ed è prevista la trasformazione di altre 218 in altrettante sezioni distaccate di tribunale. Le novità più rilevanti riguardano la modificazione dei riti processuali in materia penale, civile, del lavoro e della previdenza. L?aspetto più innovativo, in campo penale, riguarda il riparto di competenza tra giudice collegiale e monocratico. In materia civile e del lavoro, la novità più rilevante riguarda la concentrazione degli appelli presso la Corte d?Appello. Fin troppo scontato il fatto che una riforma di tale portata non potesse entrare a regime subito alla data prevista dal decreto, cioè il 2 giugno 1999. Per questa ragione sono stati previsti dei meccanismi che consentono un passaggio più ?morbido? alla nuova realtà da parte degli uffici giudiziari. Sono stati differiti i termini della piena operatività delle nuove norme in materia penale, spostati al 2 gennaio 2000, perché in molti hanno ritenuto inadeguata al momento la preparazione del giudice monocratico per poter decidere su reati anche molto gravi. Fino alla nuova scadenza il giudice continuerà a giudicare in composizione collegiale per i reati già di competenza del tribunale e in composizione monocratica per quelli di competenza del pretore. Non si applicano le norme riguardanti l?incompatibilità tra Gip (giudice per le indagini preliminari) e il Gup (giudice per l?udienza preliminare) e restano sospese anche alcune delle disposizioni sui magistrati ordinari.

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