Politica

Riforma fiscale in arrivo a marzo: tutela della famiglia sarà centrale

È la promessa dell'onorevole Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia) all'evento organizzato oggi dal Forum delle Associazioni Familiari sul quoziente familiare

di Redazione

«Già in questa legge di bilancio che abbiamo dovuto fare in tre settimane abbiamo cercato di apportare qualche miglioramento, abbiamo lavorato per cercare di introdurre una piccola modifica sull’assegno unico per le famiglie con più di 4 figli, un piccolo intervento che però testimonia la volontà di andare in una certa direzione. Adesso si costruirà il percorso della legislatura e posso anticipare che attorno alla metà di marzo con il viceministro Leo presenteremo una proposta di riforma fiscale, una proposta su cui bisognerà confrontarsi e apportare miglioramenti con il contributo di tutte le forze politiche. In questo ambito – qui parlo per il Fratelli d’Italia e per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – il tema della tutela della famiglia anche in ottica fiscale è un presupposto fondamentale»: sono queste le parole di Andrea De Bertoldi, onorevole di Fratelli d’Italia, durante il convegno sul quoziente familiare promosso oggi dal Forum delle Associazioni Familiari. «Come politico non mi innamoro mai di una formula, l’importante è il traguardo. Dobbiamo capire che l’importante è il traguardo. Poi che sia attraverso l’assegno unico, il quoziente familiare o altro, l’importante è che siamo concordi e coerenti sul traguardo e in politica questo non è così scontato. Siamo forze con visioni differenti ma mi pare che su questo tema siamo molto convergenti. Sapendo che non sarà una risposta sola quella che il Governo potrà dare: non sarà mai la leva fiscale da sola a concretizzare la ripresa della natalità, prima di tutto serve la fiducia, perché una mamma e un papà pensano a un figlio nel momento in cui ci sono le condizioni per poterlo fare».

Nell’incontro, che è partito dal “pretesto” del quoziente familiare francese per rilanciare con i politici l’urgenza di un intervento per le famiglie, il giornalista di Avvenire Massimo Calvi ha mostrato tre slide estremamente simboliche. La prima mostra come i tassi di occupazione femminile siano considerevolmente più alti in Paesi che mettono in campo misure a sostegno della famiglia che non in Italia: se da noi lavora il 49,4% delle donne, in Francia con il quoziente familiare le donne occupate sono il 64,5% e in Germania con un assegno per figli molto molto pesante e indipendente dal reddito lavorano il 72,2% delle donne. Questo per “smontare” l’obiezione che è stata mossa al quoziente familiare non appena questo si è riaffacciato sulla scena del dibattito politico.

La seconda slide mette a confronto l’importo dell’assegno per figlio (ovviamente quello della Francia è basso perché lì c’è anche il quoziente familiare): si vede bene come l’Italia in verità al momento concepisca l’assegno unico universale come uno strumento a sostegno delle famiglie povere, non delle famiglie con figli tout court, tant’è che bastano 30mila euro di Isee per portarci sotto tutti i paesi (fatta eccezione per la Francia, per le ragioni dette sopra). Terza slide, l’andamento della popolazione tra il 2021 e il 2022: l’Italia è di gran lunga la peggiore d’Europa, mentre con saldo positivo ci sono – guardacaso – Francia, Olanda e Germania.

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