Economia
Riforma fiscale e cooperative.Magra capitalizzazione
La Thin capitalization dovrebbe spingere i soci a investire nel capitale sociale. Ci riuscirà?
di Redazione
Strette tra l?Accordo di Basilea 2 e la thin capitalization, le cooperative rischiano di rimanere a corto di credito. Le incertezze sulla versione definitiva dell?intesa che prende il nome dalla città elvetica, e che prevede criteri più rigidi per la concessione di credito alle società, e quelle sulle norme della riforma fiscale, gettano un?ombra sul futuro. La thin capitalization, che fa parte del più ampio progetto di riforma fiscale e che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2004, è un misura voluta da Tremonti per contrastare un fenomeno tipico delle imprese italiane, e in particolare, delle cooperative: la sottocapitalizzazione. All?art. 99 si introduce l?indeducibilità della remunerazione dei finanziamenti e degli apporti erogati o garantiti da un socio se il rapporto tra totale dei finanziamenti e quota di patrimonio contabile del socio è superiore a 1 a 4, e se la remunerazione non confluisce nell?imponibile del socio. «Dopo il fallimento della Dit, che avrebbe dovuto favorire l?immissione di capitale da parte dei soci, ora si cerca di penalizzare i prestiti dei soci e favorire invece gli investimenti nel capitale», chiosa Roberto Pertile, commercialista e consulente di Cgm. «Un obiettivo che però difficilmente può essere raggiunto con un meccanismo di disincentivi».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.