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Riforma editoria vicina all’approvazione

Prevede che sia prodotto editoriale anche quello su Internet

di Gabriella Meroni

Disco verde dalla Commissione Cultura della Camera alla riforma della legge sull’editoria. Il testo, approvato all’unanimità mercoledì con iter accelerato, passa ora all’esame del Senato per il varo definitivo. Tra le novità del provvedimento c’è una nuova definizione del “prodotto editoriale”, che dovrà comprendere sia il libro sia il prodotto multimediale (Internet e cd-rom). Il disegno di legge introduce poi il criterio della diffusione, invece di tiratura, per attribuire le provvidenze previste dalla legge 416 del 1981. Per incentivare lo sviluppo del settore editoriale viene concesso il credito agevolato e lo sconto fiscale sul credito d’imposta. Le agevolazioni al credito saranno emanate in forma di concessione di contributi in conto interessi da un Fondo appositamente costituito che finanzierà i progetti di innovazione tecnologica, di ampliamento e modifica degli impianti, di potenziamento della rete informatica anche “in connessione con l’utilizzo dei circuiti telematici internazionali e dei satelliti”. Una quota del Fondo, il 5%, verrà riservata alle piccole imprese, con un fatturato non superiore ai 5 miliardi. Un ulteriore 5% sarà riservato alle imprese che propongono progetti per la diffusione della lettura in Italia o per la promozione di prodotti editoriali in lingua italiana all’estero. Un altro 10%, infine, sarà destinato ai progetti per sostenere le spese di gestione o di esercizio delle imprese costituite in forma di cooperative di giornalisti e poligrafici. Saranno agevolati con il meccanismo del credito d’imposta, fino al 31 dicembre 2004, gli investimenti in “beni strumentali nuovi, esclusi gli immobili, destinati alla produzione di giornali, riviste, periodici, libri e simili, nonché di prodotti editoriali multimediali” e i programmi di ristrutturazione economico-produttiva, a partire dalle tecnologie di trasmissione e ricezione digitale. Il disegno di legge prevede anche interventi per le testate in crisi, prevedendo il prepensionamento e la cassa integrazione. Sono state apportate alcune modifiche ai meccanismi per i contributi all’editoria. Non ci potranno essere sovvenzioni statali se i giornali nazionali “siano posti in vendita congiuntamente con altre testate” o la “testata edita sia posta in vendita a un prezzo inferiore alla media del prezzo base degli altri quotidiani, senza inserti e supplementi, di cui viene accertata la tiratura”. I finanziamenti complessivi ammontano a 36,9 miliardi per il 2001, 108,3 per il 2002 e 137,5 miliardi per il 2003. Novità anche sul prezzo dei libri, che “viene liberamente fissato dall’editore o dall’importatore”. Eventuali sconti potranno essere fatti solo in casi precisi e comunque non oltre il 10% per i libri d’arte, antichi, a tiratura limitata, per quelli usati, o venduti su prenotazione o su Internet. Lo sconto può arrivare al 20% se la vendita avviene all’interno di manifestazioni nazionali, internazionali o locali, o a favore di associazioni senza fini di lucro. Lo sconto sui libri scolastici non potrà, invece, superare il 5%.


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