Politica

Riforma dello Sport, Gallo replica al CSI: «Le scuole saranno protagoniste»

Il presidente della Commissione Cultura replica alla critica del presidente del Centro Sportivo Italiano secondo cui, sul tema sportivo, «si va avanti a colpi di comunicati stampa piuttosto che di azioni concrete». Per Gallo «le azioni ci sono, eccome: il ddl è stato depositato poche settimane fa dal Governo, e l’esame della Camera segue tre settimane di audizioni dei soggetti coinvolti da questa riforma»

di Luigi Gallo

Nei prossimi giorni l’Assemblea della Camera dei Deputati sarà chiamata a discutere un provvedimento, il disegno di legge delega per la riforma dello sport, che vede tra i suoi punti strategici il potenziamento e il rilancio dei centri sportivi rendendo direttamente protagoniste le scuole, di ogni ordine e grado.

La sensibilità di Governo e Parlamento al tema dello sport, anche e soprattutto come strumento di inclusione sociale e di benessere psico-fisico, non è dunque espressa solo a parole (come aveva lamentato in un’intervista a Vita.it il presidente del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio ndr). Le azioni ci sono, eccome: il disegno di legge è stato depositato poche settimane fa dal Governo, e l’esame nell’Aula della Camera segue tre settimane di audizioni dei soggetti coinvolti da questa riforma.

Ho lavorato personalmente all’emendamento che tocca da vicino le nostre scuole: l’obiettivo, che siamo in grado di raggiungere senza costi aggiuntivi per lo Stato, è rendere questi luoghi realmente aperti alla pratica sportiva e ancora più attivi nell’educazione ai principi sani di cui lo sport è portatore. Luoghi in cui l’inclusione sociale si realizza in modo efficace anche grazie all’attività motoria, e in cui si promuovono, tra l’altro, corretti stili di vita e un’alimentazione sana.

Dare l’opportunità agli istituti scolastici di costituirsi centro sportivo, di cui dirigenti, docenti, studenti e genitori possono essere associati, vuol dire non solo fare qualcosa di concreto per il benessere fisico ed emotivo degli studenti (il problema dell’obesità tra i giovanissimi, ad esempio, richiede risposte anche a questo livello) ma anche costruire quella rete sociale che rappresenta un insostituibile antidoto a fenomeni di degrado culturale e territoriale.

Interventi culturali educativi improntati a questi principi non si possono trascurare, inoltre, se si vuole combattere seriamente il fenomeno dell’abbandono scolastico e se si vuole agire per sottrarre tanti giovani alla criminalità organizzata nei territori più difficili.

Sappiamo, da questo punto di vista, quanto sia essenziale il lavoro che svolgono le associazioni e i vari soggetti attivi sulle pratiche sportive dei territori: attraverso il loro coinvolgimento nell’attuare concretamente questa riforma doteremo il nostro Paese di uno strumento in più a difesa del tessuto sociale e della salute degli adulti di domani.


*Luigi Gallo è deputato del MoVimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Cultura

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