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Riforma dei punti nascita: stop ai cesarei

Pubblicato in Gazzetta l'accordo recante le "Linee d'indirizzo per l'appropriatezza del percorso nascita e la riduzione dei cesarei"

di Benedetta Verrini

Già annunciato da mesi, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio l’accordo, approvato dalla Conferenza Unificata, recante le «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualita’, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo». 

Il documento richiama i  contenuti  preliminari del  nuovo Piano sanitario nazionale 2010-2012 sugli aspetti relativi alla sicurezza e  alla  umanizzazione del parto, al ricorso alla  partoanalgesia  e  alla  diminuzione  dei tagli cesarei, alla promozione e sostegno dell’allattamento al  seno, alla razionalizzazione della rete dei punti nascita  e  delle  Unita’ Operative  pediatriche-neonatologiche  e  delle   Terapie   Intensive Neonatali, al trasporto materno e neonatale.   

Eccesso di cesarei: il caso italiano

Viene ammesso un eccessivo ricorso al taglio  cesareo, che  ha  portato  l’Italia  ad occupare il primo posto tra  i  Paesi  Europei (detiene  la  percentuale piu’ elevata di interventi, pari al 38%, seguita dal Portogallo con  il  33%,  mentre tutti gli altri Paesi presentano percentuali  inferiori  al  30%  che scendono al 15% in Olanda e al 14%  in  Slovenia).  In  Italia  si  e’ passati dall’11,2% del 1980 al 29,8% del 1996 ed al  38,4%  del  2008 con notevoli variazioni per area geografica (23,1% in  Friuli-Venezia Giulia  e  61,9%  in  Campania).

In  Italia,  nel  2008,  sono  stati  effettuati  circa   220.000 interventi di taglio cesareo, con un costo  umano  ed  economico  non trascurabile: il rischio di morte materna e’  infatti  di  3-5  volte superiore rispetto al parto vaginale e la  morbosita’  puerperale  e’ 10-15 volte superiore.

Il “paradosso” dei punti nascita

I punti nascita con un numero di parti inferiori a 500, privi  di una  copertura  di   guardia   medico-ostetrica,   anestesiologica   e medico-pediatrica attiva h24, rappresentano ancora una quota  intorno al 30% del totale e sono presenti, in  particolar  modo,  nell’Italia centrale e meridionale.

In tali  strutture  il  numero  di  parti  e’ esiguo (la media e’ inferiore ai 300 parti/anno) e  rappresenta  meno del 10% dei parti totali.    In queste unita’ operative, deputate all’assistenza del  parto  in condizioni di fisiologia, dove  sarebbe  ragionevole  attendersi  una minore prevalenza di  patologie,  si  eseguono  piu’  cesarei  (50%), mentre nelle unita’ operative piu’ grandi e di livello superiore dove c’e’ concentrazione elevata di patologia,  il  tasso  di  cesarei  e’ molte volte inferiore.

Le Linee d’indirizzo in 10 punti

Il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano condividono  la necessita’ di attuare, nel  triennio  2010-2012,  un  Programma nazionale di interventi e si impegnano a sviluppare un Programma nazionale,  articolato in 10 linee di azione, per la promozione ed  il  miglioramento  della qualita’, della  sicurezza  e  dell’appropriatezza  degli  interventi assistenziali nel percorso nascita e  per  la  riduzione  del  taglio cesareo.

1) razionalizzazione/riduzione progressiva  dei  punti  nascita  con numero di parti inferiore a 1000/anno;

2) Carta dei Servizi per il percorso  nascita; 

3) Integrazione territorio-ospedale per garantire la  presa  in  carico,  la  continuita’  assistenziale, l’umanizzazione della nascita ;

4) Sviluppo di linee  guida  sulla  gravidanza  fisiologica  e  sul taglio cesareo da parte del SNLG-ISS ;   

5) Programma di implementazione  delle  linee  guida ;

6) Elaborazione, diffusione ed implementazione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza del percorso nascita;

7) Procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e  del parto;

8) Formazione degli operatori ;

9) Monitoraggio e  verifica  delle  attivita’ ;

10) Istituzione di una funzione di coordinamento permanente per  il percorso  nascita, un  Comitato  per  il  Percorso Nascita (CPN).

L’attuazione da parte delle singole  Regioni  e  Province  autonome delle 10  linee  di  adozione  sopra  riportate  e’  progressivamente realizzata nel quadro della rispettiva programmazione assistenziale e nel rispetto della connessa programmazione economico  finanziaria  in riferimento alle risorse umane, strumentali  e  finanziarie  previste dalla normativa vigente.    

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