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Riforma cooperazione: appello Migone-Occhetto

I presidenti delle Commissioni Etseri di Camera e Senato uniti contro il loro stesso governo: "Non apra una crisi con il Parlamento"

di Gabriella Meroni

I presidenti della Commissione Esteri del Senato e della Camera, Gian Giacomo Migone e Achille Occhetto, si dichiarano “sconcertati dalle notizie secondo cui il sottosegretario delegato per la Cooperazione allo sviluppo, Rino Serri, sarebbe stato escluso dalle riunioni che hanno lo scopo di definire la posizione del governo riguardo al disegno di legge di riforma di prossima approvazione – cosi’ ci auguriamo – alla Camera dei Deputati”. “Il governo nella sua autonomia – continua il comunicato di Migone ed Occhetto – non puo’ ignorare che, se questa decisione dovesse essere confermata, si indebolirebbe il filo di un dialogo con il Parlamento, che dura da oltre tre anni e di cui Rino Serri e’ stato protagonista, ricevendo stima e fiducia in tutti i settori del Parlamento”.
I due presidenti delle commissioni parlamentari ricordano che in discussione e’ un “testo che e’ gia’ stato approvato dal Senato e che non e’ stato modificato, nelle sue linee essenziali, dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati, sempre con il consenso del governo. Pertanto – sottolineano – si aprirebbe una crisi nei rapporti con il Parlamento, se il governo modificasse la propria posizione (perche’ di questo si tratterebbe) su alcuni punti cruciali”.
Primo fra tutti “la separazione tra l’impostazione politica della cooperazione, spettante al governo, e la sua attuazione da parte di un’agenzia”; poi lo “slegamento della cooperazione dagli interessi economici italiani, che devono misurarsi con il mercato”; ed infine “l’attribuzione di una delega apposita a un sottosegretariato per la cooperazione, da parte del ministro degli Esteri, in modo da garantire una continuita’ di attenzione da parte dell’autorita’ politica”.
“Sono tutte le previsioni che seguono il modello prevalente in Occidente, a suo tempo verificato in sede Osce, e che rendono definitiva la rottura con una stagione della cooperazione italiana lontana, ma non dimenticata – concludono Migone ed Occhetto – il governo non puo’ ignorare la coalizione di forze, arco parlamentare, presidenti delle regione, volontariato, che attendono con impazienza la riforma secondo le linee essenziali gia’ approvate”.

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