Welfare
Rifondazione double-face
Rassegna stampa a cura della redazione di Vita. Sintesi di Franco Bomprezzi
di Redazione

Due temi su tutti spiccano nelle prime pagine dei quotidiani oggi in edicola: la conclusione sofferta del congresso di Rifondazione Comunista e la divisione nella maggioranza sulla norma anti reintegro dei lavoratori precari.
L’apertura del Corriere della Sera è “Precari, i ministri frenano”. Il governo con il ministro Sacconi disconosce la paternità dell’emendamento (“è di origine parlamentare, noi non c’entriamo”), intanto Brunetta (ministro della Funzione pubblica) mette la retromarcia: “La norma va rivista». I servizi interni sono alle pagine 5 e 6. Il testo prevede che un lavoratore che si rivolge a un giudice per sanare le irregolarità, può ottenere un indennizzo, ma non l’assunzione. Pd, Udc e sindacato fanno fronte comune contro la proposta, compresa Renata Polverini (segretario dell’Ugl, sindacato vicino alla destra) che nell’intervista al Corriere attacca: «è l’ennesimo inutile attacco al mondo del lavoro. Noi vorremmo dialogare, abbiamo creduto alle promesse della campagna elettorale. E invece ogni giorno questo governo se ne inventa una nuova». A difendere la norma resta quindi sono la Lega Nord, che con Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio afferma: «Nessun blitz notturno, abbiamo fatto tutto alla luce del sole».
Il caso Rifondazione in taglio medio in prima pagina viene sviscerato alle pagine 2 e 3. Il resoconto da Chianciano racconta di un partito spaccato in due: Ferrero è stato eletto con soli 8 voti di scarto: 142 favorevoli e 134 contrari. Vendola ammette la sconfitta, ma annuncia battaglia: «Non intendiamo abbandonare, staremo qui per costruire la nostra lotta». In appoggio intervista a Nicola Latorre (il senatore dalemiano è tranchant: «ha vinto un rassemblement di un’altra epoca, problemi seri: più difficile coabitare nei governi locali») e va a pescare la compagna di Paolo ferrero, Angela Scarparo. Che così descrive il suo lui: «è valdese nella testa e nell’animo. Ha un rigore estremo. Se dice una cosa, è quella. Se promette, mantiene. E, infatti, guardi, viverci assieme…Mi esaspera».
La Stampa dedica il titolo principale della prima pagina ai precari, e il titolo di taglio alto alla spaccatura interna a Rifondazione: “Rifondazione si spacca. Ferrero leader”. La Stampa ripercorre la giornata di ieri scrivendo che «la fotografia» è quella di «un partito spaccato in due pezzi, impermeabili l’uno all’altro». Secondo La Stampa Ferrero ha «tessuto con pazienza la tela» sin da quando era ministro del governo Prodi (l’unico del Prc). A dividere i due tronconi del Prc sono stati il giustizialismo degli uni (Ferrero), accusati di “dipietrismo” dagli altri, ma soprattutto «la cultura politica, le idee su come ricominciare, su come e con chi ricostruire questo pezzo di sinistra». I vincitori sono quelli che erano andati in piazza Navona che anche ieri hanno ribadito che «bisogna stare in tutte le piazze», che considerano il Pd il nemico principale, che sono più inclini ad allearsi con i movimenti e il grillismo snobbando la politica. Gli sconfitti per ora si limitano a dire che daranno vita «a un gruppo con strutture separate da quelle ufficiali».
Il quotidiano di Torino dedica poi tre pagine alla norma sui precari con un’intervista a tutta pagina a Guglielmo Epifani, che subito sottolinea che la norma è «incostituzionale». Oltre a entrare nel merito, il segretario della Cgil boccia il metodo della politica economica di questo governo: «Vengono presentati emendamenti a raffica e nessuno ha davvero la cognizione di quello che succede. Poi blindano tutto con le fiducie e le cose si vengono a conoscere solo dopo diversi giorni». In questa mancanza di «trasparenza» Epifani vede un pericoloso «principio di autoritarismo». L’intervistatore fa una domanda anche sul libro bianco di Sacconi sul Welfare. «Andrà valutato con grande attenzione» è la risposta. «Io ci leggo una contraddizione evidente: disegna un Welfare del futuro che ripropone un modello lavoristico stile Anni Settanta, tralasciando il Welfare della cittadinanza, e contemporaneamente riduce le tutele».
“Precari, il governo si divide” è il titolo in prima de la Repubblica. Si parla di “caos sulla norma anti-assunzioni” e si evidenziano le posizioni dei ministri che prendono le distanze. L’approfondimento alle pagine 4-5: “Palazzo Chigi apre al dietro-front sulla sanatoria ma Tremonti vuole blindare il decreto”, ovvero Bonaiuti dice che se ne deve parlare in Parlamento, Sacconi e Brunetta auspicano una modifica (con «Sacconi irritato per non essere stato neppure avvertito») ma Tremonti vorrebbe evitare di aprire il vaso di Pandora. Per Ichino (Pd) la norma è incostituzionale mentre per Epifani «gli errori delle imprese ricadono sui diritti dei precari». A piede il riassunto della vicenda Poste, con 50mila contratti a termine fra il 1998 e il 2002 e 25mila ricorsi aperti. A pagina 5, storie di “Noi lavoratori fantasma appesi a sentenze” pescati fra i 2 milioni di precari d’Italia. Il commento, in prima, è affidato a Luciano Gallino. Duro fin dall’attacco del pezzo: «Quando un governo è intimamente orientato da idee di destra, quale che sia la sua auto-etichettatura politica, in tema di politiche rivolte a peggiorare le condizioni di lavoro ci si può aspettare veramente di tutto. […] L’ultima trovata del governo Berlusconi batte però ogni precedente quanto a disprezzo per le persone che si guadagnano da vivere alle dipendenze di un’impresa». Il paragone di Gallino va al mitico Comma 22: se vuoi essere esonerato dalle missioni pericolose devi essere dichiarato pazzo, ma nessuno può essere dichiarato tale se chiede l’esonero. Quindi nessuno farà mai ricorso se la prospettiva è perdere pure il contratto a termine.
“Rifondazione si spacca, Ferrero batte Vendola” è il titolo di Repubblica sul congresso di Chianciano. Dipinto di un «partito spaccato a metà come una mela, con fortissime tensioni». Fausto Bertinotti dice «Questo non è il partito che conoscevo e non è la Rifondazione che sognavo». I pugni alzati, la bandiera rossa e l’inneggiare al comunismo per Bertinotti sono «brutta scena. Mai vista nei nostri congressi, neanche nei momenti peggiori. Aveva tutta la carica di un avvertimento, come dire agli indecisi: state attenti a non tradire».
Il Giornale colloca il congresso di Rifondazione in copertina. Una foto di Vladimir Luxuria che come una diva stende alle sue spalle la bandiera del partito comunista. Commento di Federico Novella dal titolo ” Poveri comunisti, non vi resta che l’Isola dei famosi”. La cronaca è alle pagine 6-7 . I titoli: “Rinfondazione va in frantumi: Ferrero segretario dimezzato”. Un box con i punti del documento di Ferrero. Marco Zucchetti fa un ritratto di Ferrero: ” Il valdese triste sempre pronto a dire no” e ricorda: protestante, ex operaio della Fiat, spina nel fianco del governo dell’Ulivo. Pagina 7 è invece dedicata a Vendola che viene definito da Giancarlo Perna “cantastorie narciso che adora le poltrone” e ancora “poeta e mistico, porta un anello al pollice perchè Lui dice è sposato con il popolo».
Taglio basso di Guido Mattioni che da Chianciano commenta l’assemblea e chiosa le frasi sentite dai compagni. La presentazione dei delegati “per ciascuno nome e cognome erano preceduti dalla parola compagno/a, come se fosse una premessa irrinunciabile”. E poi le frasi criptiche, fumose, ingenue astruserie, del tipo: “dobbiamo organizzare la soggettività dei migranti”.
Il giornale dedica pagina 4 al tema precari: “Legge sui precari, governo in frenata” e occhiello sullo spiraglio aperto da Brunetta: ” l’intera materia andrà rivista”. Che la norma riguardi per il 90% i lavoratori di Poste, lo sanno ormai tutti, ma il pezzo in taglio basso dà numeri (10 mila e sono sportellisti) e dati e ripercorre la vicenda (con la trasformazione di Poste in Spa) che nasce dagli anni 90. A pagina 5 intervista a Ichino ( senatore del Pd) che plaude a Brunetta e rincara: «adesso si caccino anche i dirigenti che non ottengono risultati» mentre sulla visita ispettiva al primo giorno « non è attuabile».
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Corriere della Sera – Focus (pag10/11): La situazione della filantropia made in Usa: “la filantropia non va in crisi – Welfare della beneficienza”. Qualche dato: negli Stati uniti 580mila posti letto sono pagati dalle donazioni. Nel 2007 i soldi versati in beneficenza hanno superato la soglia record dei 300 miliardi di dollari.
Il Sole 24 Ore – Ambiente: più multinazionali attente all’ecologia. La rivista Fortune ha stilato la classifica delle aziende che di loro iniziativa, quindi senza essere obbligate da leggi, adottano comportamenti ambientali responsabili. Al primo posto c’è Honda, al secondo Continental Airlines, quindi non si scherza con le emissioni… Eppure, per esempio Honda è stata tra le prime a pensare e introdurre sul mercato motori ibridi, la Continental ha installato sui suoi Boeing un dispositivo che riduce le emissioni del 5%. E così via. Spot o realtà? Il Sole è certo: realtà.
La Repubblica – Inchiesta curiosa di R2 sui ladri di tombini: dopo il rame, i canali e i vasi ai cimiteri, adesso l’ascesa dei prezzi dei metalli in genere porta a rubare i tombini per strada: 250 tombini rubati da un uomo, a Roma, appena arrestato. 18 gli euro pagati a Brescia per ogni tombino.
Italia Oggi – Incendi: per Legambiente e Wwf soltanto un comune su due, tra quelli colpiti dagli incendi nel biennio 2006-07, ha realizzato il catasto dei roghi, previsto dalla legge 353/2000, un risultato soddisfacente. Solo il 14% delle amministrazioni locali, però, ha realizzato campagne di sensibilizzazione per i cittadini. Maglia rosa alle Marche, seguita dalla Campania. Un bel tema, visto che per ora, stranamente, di incendi non si sente parlare…
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