Un libricino del 2009, intitolato Il volontario nel museo. Una mappa operativa, descrive il mio punto di vista personale e professionale, come formatrice e come consulente impegnata nel marketing e management culturale, sul tema e sull’agire del volontariato in ambito culturale.
Il libro seguiva un felice percorso formativo destinato a operatori museali della Regione Lombardia, e seguiva le interessanti esperienze su questo tema di molti, tra i quali cito la Regione Piemonte e Emilia Romagna, che avevano a loro volta pubblicato degli interessanti manuali per la vita del volontario all’interno dei musei.
Erano tempi in cui si “iniziava” a pensare al tema delle risorse umane dei musei, anche in un’ottica di collaborazione e di coinvolgimento di risorse provenienti dal territorio, più appassionate che formate, da vivere come un arricchimento e non come una pericolosa intrusione.
In poco tempo la riflessione, pronta a saltare verso la direzione del community engagement e dell’investimento relazionale, si è bloccata stretta dalla crisi del finanziamento pubblico che ha colpito duramente i musei piccoli e grandi italiani (e non solo).
Eppure a crisi conclamata, nel 2014, occorre interrogarsi sulle nuove strade, le nuove direzioni, che le organizzazioni culturali possono prendere per riiniziare a investire nel futuro. Se “conservare è trasmettere al futuro” come Cesare Brandi scriveva, è opportuno ricordarsi che tutte le istituzioni museali sono organismi votati alla trasmissione, al futuro, a lasciare un testimone: per la loro stessa natura non possono non interrogarsi sul futuro.
È in una nuova ottica che va inteso quindi il lavoro di costruzione di comunità. È un investimento, prevede tempo, deve essere considerato dai cda delle organizzazioni o dai vertici politici che definiscono direzioni e bilanci, e soprattutto non può essere ridotto all’esile sforzo per fare eventi.
Infatti non è più tempo di eventi, ma di innovazione sociale.
Anche di questo si parla il 17 e il 18 giugno 2014, ai tavoli di #SpaceInvaders #Ivrea #Pubblico 08 (qui il programma e i lavori si possono seguire con #SpaceInvaders o su tw @noemisatta.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.