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Rifiuti, ora Maroni fa il duro
Timore per gli infiltrati violenti a Terzigno, resta l'emergenza
Una giornata di pausa, in attesa degli eventi. Il ministro dell’Interno Maroni è però preoccupato al punto da temere che “ci scappi il morto” a Terzigno, come aveva già detto il suo leader, Bossi. E la vicenda dei rifiuti in Campania è tutt’altro che risolta. Ecco come i giornali oggi affrontano il tema.
“Maroni su Terzigno «Cercano il morto»” è il titolo di falsa apertura del CORRIERE DELLA SERA di oggi (il titolo principale è come quasi sempre riservato alla politica, in questo caso alla presa di posizione di Fini sulla giustizia). All’interno molte pagine dedicate però al tema dei rifiuti in Campania. Ancora scontri e proteste a Terzigno. Agguati alla polizia sul fronte della discarica, infiltrati della camorra tra i manifestanti, indaga l’Antimafia. Intanto il capo della protezione civile Bertolaso va avanti. Sotto il titolo di apertura un aspro commento di Angelo Panebianco: “Classe (per nulla) dirigente”. Ecco il suo pensiero: “Il vero dramma del Mezzogiorno non consiste nei gravissimi problemi che lo attanagliano. Consiste nel fatto che le sue classi dirigenti (politici, imprenditori, professionisti, intellettuali) siano incapaci di cercare soluzioni e rimedi”. Ma che cosa c’è dietro l’avvertimento di Maroni? Lo racconta a pagina 15 l’informatissima Fiorenza Sarzanini: “Pronta la soluzione estrema: arresto per chi sta nella Rotonda”. Si prepara dunque un’ordinanza che imponga “il divieto di assembramento nella rotonda di Terzigno”. Questa è la linea dura di Maroni e del capo della polizia Manganelli. “Nessun impiego dei militari – aggiunge la Sarzanini – è stato invece previsto nell’area della protesta. L’unico eventuale aiuto che potrebbe essere sollecitato alla Difesa riguarderebbe eventualmente la raccolta dei rifiuti nel momento in cui non si dovesse riuscire a ripulire le strade”. Marco Imarisio racconta lo stato di tensione nella zona: “Poliziotti aggrediti con blocchi di marmo. I sindaci del Parco messi sotto scorta”. A Pagina 17 Virginia Piccolillo apre uno squarcio di speranza: “Tessere a punti e volontari. La raccolta dei virtuosi”, un dossier sulla raccolta differenziata dei rifiuti, nella quale spicca l’esempio, in Campania, di Salerno, dove la differenziata è passata dal 7 al 75%.
LA REPUBBLICA apre con la politica (“Fini: sulla giustizia rischio di crisi”) e dà solo un titolo in taglio basso su “Maroni: qualcuno a Terzigno cerca il morto”. I servizi alle pagine 12 e 13. «A Terzigno vogliono il morto. Deponete le armi o sarà necessario intervenire in modo più duro»: è l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno in seguito a un incidente avvenuto a Boscoreale (due autocivetta della polizia sono state accerchiate e assalite da numerosi ragazzi armati di spranghe di ferro; un agente della Digos è rimasto ferito a un occhio; tre degli assalitori sono stati fermati, ventenni ora accusati di lesioni dolose, resistenza a pubblico ufficiale, porto e detenzione di materiale esplodente). «Le forze dell’ordine», ha continuato Maroni, «si stanno comportando con grande prudenza e responsabilità. Attaccarli di notte a sprangate e sassate mi sembra non degno di un confronto duro ma responsabile». Agli agenti la solidarietà del sindaco di Boscoreale. Dall’opposizione polemica con il governo che, dice Ferrero di Rifondazione, usa «il manganello per coprire il suo fallimento». La risposta dei Disancorati, ovvero gli autori degli assalti, non si fa aspettare: «non ci fermano con le parole. Non siamo dei fessi che si fanno impressionare dalle interviste». Di fatto, spiega Conchita Sannino,interi rioni sono già praticamente schedati e la parola d’ordine della polizia è fermare, riconoscere, capire chi c’è dietro la protesta. In appoggio un dossier spiega “La via smarrita del sacchetto raccolta virtuosa solo al Nord”. Ovvero il destino dei rifiuti che partono dalle case ma solo al nord vengono differenziati (a Torino è differenziato il 41,5% della spazzatura, a Napoli appena il 19%). «Un sistema virtuoso di gestione integrata deve ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, raccogliere la differenziata, trattare i materiali e conferire meno rifiuti possibile in discarica: i modelli virtuosi sono Lombardia ed Emilia Romagna» commenta Gianluca Cencia, direttore di Federambiente.
“E la sinistra fa il tifo per i rifiuti” è il titolo-didascalia della foto di copertina de IL GIORNALE che ritrae Roberto Maroni. Paolo Granzotto scrive: «quando con un fulminante blitz nel 2008 il Governo Berlusconi liberò Napoli dalla mondezza, dove giaceva da mesi e da dove pareva fosse impresa impossibile, la sinistra restò senza parole. Impossibile negare il buon esito dell’impresa. Ma la sinistra sinceramente democratica non sa restare zitta a lungo. E cominciò a sostenere che quella di Napoli era stata un’altra sceneggiata berlusconiana. Adesso ci risiamo con l’emergenza rifiuti, la sinistra ha ripreso a sudare freddo. Essa teme che si ripeta il trionfo logistico del 2008, ciò che da un lato confermerebbe l’inettitudine della giunta napoletana di sinistra, dall’altra attesterebbe al di là di ogni dubbio il primato del governo del fare guidato dall’odiatissimo Cavaliere. Stampa e televisioni rosse hanno fatto presto a far assurgere i contestatori attivi sul campo a eroi della resistenza antiberlusconiana, a trasformare l’assordate canea in un sublime concerto agli ideali di progresso e bellezza del confronto popolare di chi si batte magari menando botte da orbi». Le parole del ministro degli Interni, Maroni, «I violenti cercano il morto. Noi li bloccheremo» sono il titolo del pezzo di cronaca in cui sono messe in evidenza l’affondo di Brunetta «La Iervolino parla come se fosse sbarcata da Marte» e il rinforzo da parte di La Russa: «Le Forze Armate sono pronte a rafforzare gli uomini in Campania». Il vescovo di Pompei, Carlo Liberati, fa autocritica. «Il governo siamo tutti noi – ha detto rivolgendosi ai cittadini – la colpa è di tutti, anche nostra. Come l’inquinamento del fiume Sarno che tra poco sarà insopportabile e umilierà il Santuario di Pompei».
La questione rifiuti trova spazio a pagina 23 de IL SOLE 24 ORE, con un pezzo di cronaca sulle dichiarazioni di Maroni (“L’alt di Maroni: saremo più duri”) e un approfondimento di Mariano Maugeri su Acerra: “Sfida Impregilo-Bertolaso sul termovalorizzatore”. Impregilo vanta un credito di 355 milioni nei confronti dello Stato. Ma intanto, sottolinea Maugeri «la linea 1 è rientrata in servizio il 14 luglio del 2010; la linea 3 è ferma dal 17 agosto; la linea 2 è ferma dal 7 settembre 2010 (…) la camera di combustione è stata rivestita in una superlega denominata Inconel (nichel e cromo, senza ferro), lavoro molto oneroso e lungo che migliorerà di molto la resistenza dell’impianto. (…) Sui lavori di “incamiciamento” delle camere di combustione fervono le tesi più svariate. Gli ambientalisti e l’ex deputato di Rifondazione, Tommaso Sodano, sono convinti che la scarsa qualità del carburante confezionato negli Stir, gli ex Cdr, e la non eccelsa qualità dei materiali – con relativo e reiterato sforamento nelle emissioni – abbia suggerito agli uomini di A2A una radicale ristrutturazione delle camere di combustione. Di contro, i rappresentanti della Protezione civile spiegano che i lavori sulle tre linee, che saranno pienamente a regime tra maggio e giugno del 2011, siano stati dettati dalla necessità di rendere più potente il termovalorizzatore di Acerra e portare la sua capacità dalle 600mila tonnellate di rifiuti bruciati l’anno a 800mila».
“Rifiuti, pronti alla linea dura” titola in prima pagina AVVENIRE che a pagina 6 pubblica un reportage di denuncia dell’inviato Pino Ciociola. «Tra i manifestanti di Terzigno – scrive – oltre agli abitanti della zona, c’erano anche decine di “professionisti della violenza” che sparavano fuochi d’artificio ad altezza d’uomo su agenti, carabinieri e giornalisti oltre a ragazzini sui motorini con taniche di benzina». Secondo il prefetto di Napoli Andrea De Martino “Pur non potendo escludere la mano delle cosche, dietro le violenze di questi giorni c’è l’indole violenta di comitati e centri sociali”. Ieri a Terzigno i primi camion carichi di terreno vegetale e argilla cono entrati nella discarica Sari per ricoprire i rifiuti e mettere un freno al puzzo che rende da mesi l’aria irrespirabile. Non è molto, ma forse è stato il motivo delle tregua di ieri, giornata senza scontri di rilievo dopo parecchio tempo. Ma dopo la prima notte di calma, il ministro dell’Interno Maroni interviene sostenendo che a Terzigno i violenti cercano il morto e avverte perentorio: «Deponete le armi o dovremo intervenire più duramente di quanto è stato fatto finora». La mobilitazione intanto va avanti lo stesso anche se i cittadini prendono le distanze da chi mette in atto azioni violente. «Noi continueremo i nostri presidi sulla rotonda – dicono – in modo pacifico perché il punto riguardante l’apertura della Cava Vitiello deve essere formulato diversamente e deve essere fatto un decreto legge o qualche altra cosa che metta in sicurezza noi cittadini». E in un box, AVVENIRE evidenzia anche lo scambio di battute tra Rosa Iervolino e il ministro Renato Brunetta che ha detto al sindaco di Napoli «Ne parli come se fossi appena sbarcata d Marte e non invece alla guida della città dal 2001». Il taglio basso affronta la situazione nei Comuni “virtuosi” nella raccolta differenziata, messi a dura prova dal blocco. È il caso di San Sebastiano, “la Svizzera del Vesuvio” , dove la differenziata arriva al 70%. Il sindaco del paese di 10mila abitanti a pochi chilometri da Terzigno Pino Capasso dice: «Siamo l’altra faccia del Vesuvio… Non siamo schiavi della discarica e anzi siamo riusciti a ridurre del 20% la produzione dei rifiuti… Abbiamo fatto un patto con i cittadini e ora siamo in grado di reggere qualsiasi urto» e detta la sua ricetta «Ci vuole una buona campagna di comunicazione, poi continuità, capacità di reprimere con sanzioni chi non rispetta le regole, ma soprattutto essere credibili. Noi lo dimostriamo coi fatti. Il paese è pulito e, malgrado gli alti costi per portare l’umido fuori regione, in Sicilia, abbiamo ridotto del 5 % la tassa dei rifiuti».
«Rifiuti, Maroni: “Siamo pronti a usare la forza”» è il titolo in prima pagina su LA STAMPA. La notizia viene approfondita alla pagine 8 e 9. L’articolo sulle posizioni del ministro dell’Interno è intitolato: «Stop ai violenti o saremo duri». Mentre il retroscena dell’inviato a Napoli Guido Ruotolo spiega «Dagli slogan alle molotov, la strategia militare dei clan». Scrive Ruotolo: «Da ieri i sindaci della “protesta” hanno la vigilanza», nella situazione «C’è qualcosa che non quadra. Sono preoccupati in questura. Si sono resi conto che nella protesta contro la discarica vi è una sacca di “un centinaio” di “professionisti” della violenza che si sono infiltrati nel movimento e che hanno alzato il livello militare dello scontro». La strategia della forze dell’ordine si basa su «pressing, pressione, bonifica del territorio». Ma la miscela «tra quelli della notte e quelli degli attacchi militari ai compattatori produce una “isteria criminale”», secondo l’informativa della Digos al Vicinale «gli autisti minacciati entrano in uno stato d’agitazione, terrorizzati dai lanci di bottiglie incendiarie», perché «Questi sono giorni di paura. È una corsa contro il tempo per saldare i conti con i cento “fetenti” prima che sia tardi. Retate antispacciatori e arresti dei violenti. È questa la ricetta delle forze di polizia».
E inoltre sui giornali di oggi:
IMMIGRATI
IL SOLE 24 ORE – Un’importante sentenza della Cassazione. “Non si espelle l’irregolare se lascia un figlio”: «L’immigrato irregolare può restare sul territorio se la sua espulsione crea un danno allo sviluppo psico-fisico del figlio minore. Le sezioni unite della Corte di cassazione, con la sentenza 21799 depositata ieri, aumentano la tutela in favore dei figli degli stranieri, superando la prevalente interpretazione restrittiva (degli stessi ermellini) che limitava il beneficio alle “situazioni di emergenza o alle circostanze contingenti ed eccezionali strettamente collegate alla salute”».
TORINO
LA STAMPA – Dedicata la foto centrale in prima pagina alla griglia di ferro costruita a Torino «per dividere serbi e bosniaci e per impedire ai bambini di mescolarsi e di giocare insieme». Il titolo è «Un muro per separare cristiani e musulmani». Niccolò Cancan racconta di «Rom Bambini in guerra “Brutti, sporchi e cattivi”». Il muro è stato costruito dai Rom. Una voce raccolta sul campo: «Quei bambini sono degli schifosi. Noi siamo serbi, non c’entriamo nulla con loro. Devono mandarli via. O li mandiamo via noi». Nel campo nomadi di Strada dell’Aeroporto si trovano «Verità opposte, da una parte all’altra della cancellata», serbi e bosniaci «Giocano separati. Nessuno si avvicina alla rete metallica. Alle sette di sera Giovanni è ancora in sella alla sua bici. Ha i capelli lunghi biondi e un sorriso disarmante. Perché vi fate la guerra? “Sono loro che hanno iniziato”. Loro chi? “I daxikanè. Quelli di là”. E voi chi siete? “I khorakhanè”. E che differenza c’è? “Non lo so” dice arrossendo, e sgomma via fra le pozzanghere».
LAVORO
ITALIA OGGI – Congedi, aspettative e permessi: tutto da rifare. Lo prevede il disegno di legge 1441-quater-G approvato alla Camera il 19 ottobre scorso. Se per i congedi e le aspettative, tuttavia, cambierà poco, per i permessi d’ora in poi ci penserà il governo a normarli. E inoltre: per usufruire di quelli necessari ad assistere una persona disabile non sarà più richiesto di convivere con il portatore di handicap, ma potranno utilizzarli solo i parenti e affini fino al 2° grado. (pagina 33).
SANITA’
AVVENIRE – La pagina 12 è dedicata all’allarme sui farmaci contraffatti. Secondo il Dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanità il 59% degli acquisti on line sono truffe e del restante 41% solo il 5% è autentico. Un passo importante per contrastare il fenomeno è la Convenzione Medicrime del Consiglio d’Europa che dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno.
SERBIA
IL GIORNALE – La Ue apre la porta alla Serbia. Grazie all’Italia. Il Paese potrebbe entrare nel 2016. Il ministro Frattini si è speso molto per attivare il percorso. L’ultimo ostacolo sarebbe la piena collaborazione per la cattura del criminale di guerra Mladic che è in fuga dal 1995 e si nasconderebbe proprio in Serbia. Un’infografica annuncia che fra i prossimi ingressi nell’unione ci sono Croazia e Islanda nel 2012 e a negoziati riguardano oltre la Serbia, la Turchia e la Macedonia.
EDITORIA
ITALIA OGGI – Al vaglio del Consiglio dei Ministri di questa settimana ci sarà il riordino della normativa per i finanziamenti all’editoria. Lo scrive ITALIA OGGI a pagina 15, che sottolinea come i giornali di partito (ancora una volta) si porteranno a casa la fetta più grande: potranno coprire fino al 70 per cento dei propri costi grazie al finanziamento pubblico.
HAITI
AVVENIRE – L’Onu lancia l’allarme colera ad Haiti, dove ci sono già 200 vittime. Campi profughi ad alto rischio nel nord, dove è concentrata l’infezione. Terre des Hommes avverte: «L’epidemia può diventare un tema elettorale». Il 28 novembre, infatti, gli haitiani sceglieranno il nuovo presidente.
LA STAMPA – A pagina 15 riferisce della situazione a Port-au-Prince: «Haiti, l’Onu lancia l’allarme colera: “Rischio epidemia”» è il titolo. Scrive Francesco Semprini: «I primi ad intervenire sono gli operatori dell’Unicef che per scongiurare il rischio di nuovi contagi hanno avviato la distribuzione di sostanze per disinfettare l’acqua, di antibiotici, medicinali per la dissenteria, molto diffusa tra le fasce di età infantile, e sali per la reidratazione».
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