Sostenibilità

Rifiuti: le aziende vanno meglio dei Comuni

Presentati i dati del Conai per il 2002. Alle imprese la palma del recupero.

di Redazione

Bene le aziende, malino i privati. Almeno in tema di riciclo la fotografia della Penisola premia le imprese e boccia i cittadini. È Gianfranco Faina, presidente del Conai, il Consorzio nazionale imballaggi (con 1.370.000 imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi, il più grande cartello europeo del settore) a illustrare le due facce della medaglia. “Nel 2002”, esordisce, “le aziende hanno recuperato il 52% degli imballaggi, ovvero 6 milioni di tonnellate di rifiuti e riciclato il 45% degli imballaggi raccolti”. Risultati confortanti che superano gli obiettivi fissati per legge (recupero del 50% degli imballaggi e riciclo di almeno il 25%). Venendo alle note dolenti, ecco i dati sulla raccolta differenziata: nel 2002 sono stati recuperati solo il 18% del totale dei rifiuti urbani a fronte di un obiettivo per l?anno in corso del 35%, “traguardo che ovviamente non centreremo”, postilla Faina. Anche se un?analisi scorporata dei dati evidenzia come il Nord sia in linea con gli obiettivi, mentre il Centro, ma soprattutto il Meridione (con una raccolta degli scarti urbani desolantemente ferma a circa il 10% dei rifiuti) sono in grave ritardo. Le ragioni del flop sono presto spiegate, grazie a un?indagine qualitativa di Astra/Demoskopea. Enrico Finzi, capo dell?istituto di ricerca milanese, spiega: “Da una parte c?è sicuramente l?incapacità dei Comuni nell?incentivare la raccolta differenziata, tramite, per esempio, gli sconti sulla tassa dell?immondizia, e l?incremento dei ?giri? di chi si occupa dello svuotamento dei cassonetti. Dall?altra non bisogna sottostimare il ritardo culturale dei cittadini italiani che in molti casi, al Nord come al Sud, considerano ancora ?una perdita di tempo? o ?del tutto inutile? mettere in un contenitore il vetro e nell?altro la plastica”.

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