Sostenibilità

Rifiuti: Federambiente, termovaloriziamoli

Secondo una ricerca del Politecnico di Milano si tratterebbe della soluzione migliore in termini energetici, ambientali ed economici. «Ma il governo non ci ascolta»

di Giampaolo Cerri

Trasformare i rifiuti in energia e la proposta di Federmabiente, l’associazione che riunisce le varie aziende (in genere miste o municipalizzate) che si occupano dello smaltimento in Italia. Secondo Federambiente infatti la termovalorizzazione dei rifiuti attraverso impianti di grandi dimensioni presenta indubbi vantaggi, sia sotto il profilo ambientale (effetto serra, emissioni in aria, volumi a discarica) che sotto il profilo del risparmio energetico e del minor costo. Allo dimostrazione viene citato uno studio commissionato al Politecnico di Milano. Dall’ indagine, che mette a confronto i diversi percorsi di recupero dei rifiuti valutandone le implicazioni dal punto di vista energetico, ambientale ed economico, emerge che la filiera più efficace è quella dove il termoutilizzo è ‘immediato’, senza alcun trattamento dei rifiuti e, naturalmente, dopo raccolta differenziata pari al 35% del totale dei rifiuti. Infatti, rileva Federambiente, le moderne tecnologie di termoutilizzazione di rifiuti consentono impatti sull’ ambiente complessivamente inferiori a quelli della tecnologia convenzionale di produzione dell’ energia elettrica attualmente praticata. La ricerca ha anche dimostrato che impianti di grandi dimensioni sono nettamente più convenienti di impianti piccoli, sotto tutti i profili elencati, e che il ricorso al teleriscaldamento migliora ulteriormente i risultati. Il continuo ricorso alla messa a discarica, dannoso e pericoloso per l’ uomo e per l’ ambiente, secondo Federambiente, deve essere necessariamente ridotto. Per raggiungere questo scopo si dovrà quindi incrementare il recupero di energia focalizzandosi sulla scelta delle soluzioni tecnologiche più adeguate per i nuovi termovalorizzatori. In Italia la messa a discarica raggiunge l’ 80%, dato che si confronta con una media europea del 61% ed un valore per la Svezia del 39%. Ridurre la messa a discarica a valori simili a quello svedese comporterebbe un risparmio per l’ economia nazionale di circa 500 milioni di euro all’ anno. ”Tengo a precisare che Federambiente sta sviluppando una serie di studi e approfondimenti – ha spiegato il presidente Guido Berro – sull’ intero ciclo del nostro lavoro, non solo sulla termovalorizzazione”. Quanto alla raccolta differenziata, ha chiarito Berro, ”per noi questo termine non esiste più, l’ obiettivo non è e non deve essere la raccolta differenziata, ma il recupero del materiale contenuto nel rifiuto. Sono state le nostre false interpretazioni che hanno indotto in errore il mondo intero. Il decreto Ronchi – ha proseguito – è buona, ma non basta, in quanto al suo interno esistono tuttora delle imperfezioni. E, sinceramente, non mi è chiara l’impostazione dell’ attuale Governo sul tema dei rifiuti, dove un provvedimento fa a pugni con quello successivo: il massimalismo ha ceduto il posto ad un puro dilettantismo o ad una disponibilità al lobbismo più spinto. Noi, operatori del settore, non siamo ancora stati sentiti dal Governo”


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