Sostenibilità
Rifiuti: cresce la produzione in Italia
E Alez Zanotelli prosegue lo sciopero della fame per denunciare lo scandalo dei rifiuti tossici in Campania.
di Redazione
Cresce la produzione di rifiuti urbani in Italia: l’Apat-agenzia protezione ambiente e l’Onr-organismo nazionale rifiuti hanno calcolato, tra il 2000 e il 2004, un incremento pro capite di produzione di rifiuti di 65 kg, con un aumento annuo del 3.7%. Con un’eredità di 31 milioni di tonnellate di rifiuti urbani annui, «la gestione integrata dei rifiuti deve essere considerata una priorità sociale, ma anche un’opportunità di sviluppo economico ed energetico» – dice Paola Muraro, coordinatrice del Centro nazionale ricerche biomasse (Cnrb) in un intervista a La nuova ecologia. L’Italia è ancora molto indietro nella gestione e valorizzazione dei rifiuti: “Rispetto ad altre realtà, in particolare nel nord Europa, il nostro Paese non ha ancora colto le opportunità di sviluppo e di ricchezza che possono derivare dal recupero energetico dei rifiuti – ha detto Fabrizio Adani dell’Università di Milano. Esistono zone di eccellenza in Italia, ma il Paese è spaccato in due: se al centro nord in molti casi si raggiunge l’obiettivo del 35% di raccolta differenziata con forte valorizzazione energetica, al sud la meta è molto lontana”.
Intanto Alex Zanotelli prosegue lo sciopero della fame per l’emergenza rifiuti in Campania. “Ho paura che il problema dei rifiuti in Campania continui ad essere affrontato sull’onda emotiva dell’emergenza. E’ sbagliato credere che gli inceneritori possano rappresentare la panacea di tutti i mali” – scrive il missionario in una lettera aperta publicata su Peacelink. Gli inceneritori sono tra i massimi produttori di nanoparticolato, sostanza che penetra direttamente nelle vie aeree inferiori e negli alveoli polmonari, passa rapidamente nel sangue, penetra all’interno delle cellule e del nucleo, danneggiando il cervello e lo stesso Dna”.
“Diciamo chiaramente che l’unica possibilità per risolvere il problema rifiuti in Campania è la differenziata, ma una vera differenziata, associata a processi biologici “a freddo” di smaltimento quali la biossidazione; una raccolta differenziata, intesa quale fonte di risparmio energetico, va anche intesa quale risorsa per l’occupazione generale”.
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