Sostenibilità
Rifiuti, caso AMA. Serve una rivolta civile
Walter Ganapini, sul suo blog, prende posizione dopo il polverone che ha investito la società romana: «dietro questa pseudo-emergenza si celano interessi enormi che vanno smascherati in nome del bene comune»
di Redazione
Il genere umano si rapporta con i propri rifiuti in logica di rimozione/occultamento , cifra comportamentale “verso l'immondo” quasi assoggettabile a lettura psicanalitica.
Ciò ha favorito, nella “società dei consumi” che diviene “società dei rifiuti”, l'evolvere degli aggregati antropici verso la “Leonia” di Calvino,metafora della degenerata cultura materialistico-consumistica che informa lo stile di vita globale imposto dagli 'animal spirits' di un capitalismo senza regole.
Rimozione/occultamento hanno reso più facile il trasformare la gestione dei rifiuti in fonte di finanziamento della politica,come le opere pubbliche, fenomeno che in Italia supera la soglia della 'normale' corruzione in virtù della straripante intrusione , nel settore , di una economia criminale la cui cancerosa diffusione ammorba ancor di più l'aria delle città (che una volta “rendeva liberi”) essendo favorita dall'ignobile pratica di una “Trattativa” al cui contrasto pochi, grandi eroi hanno donato la vita in nome di uno “Stato che non c'è”, perchè così lo si è voluto “colà dove si puote” .
I “real-politicanti” della “Trattativa” («la mafia c'è, ha un sacco di denaro su cui si fonda molta dell'economia del Sud e non solo , dobbiamo farci i conti» -appunto-) hanno inventato a metà '90 l' "emergenza rifiuti" come strada la più semplice per alimentare le proprie mangiatoie e quelle degli 'imprenditori' amici assai poco capaci di davvero “intraprendere sui mercati”, delle clientele da moltiplicare , delle cosche da tacitare per i voti generosamente offerti .
Cosa potranno mai dire i cittadini se così la loro “tassa rifiuti” cresce , mica vorranno gli 'immondi' rifiuti sotto casa? Da chi verranno ascoltati quei ridicoli ambientalisti che vogliono prevenzione , raccolta differenziata , riciclo e riuso quando il fetore impedirà di aprire le finestre ? Chi si accorgerà che i sussidi per le energie rinnovabili vanno agli inceneritori dai costi iperbolici (che si vorrebbero 'termovalorizzatori' , in contrasto con la termodinamica e con l'Accademia della Crusca) , realizzati da cooperatori e compagni di opere sempre più saldamente consorziati ? Chi protesterà se con le briciole delle mangiatoie si 'crea lavoro' (24.000 figure socialmente utili per i rifiuti in Campania dove basterebbero 6.000 addetti ; 8.000 dipendenti in AMA a Roma contro i 3.500 da normale manuale operativo)? Solo la Milano di metà '90 sconfisse l'emergenza eterodiretta che là venne provocata…
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