Sostenibilità

Rifiuti: arriva la Borsa che scambia quelli riciclabili

La Borsa del recupero è un'iniziativa di Unioncamere e metterà in comunicazione tramite Internet le imprese per lo scambio di rifiuti non pericolosi e di materiali recuperabili

di Gabriella Meroni

Basso impatto ambientale e business: questi gli obiettivi della Borsa Telematica del Recupero dei rifiuti avviata da Unioncamere. Il progetto intende promuovere lo scambio di rifiuti non pericolosi e di materiali recuperabili, mettendo in comunicazione, tramite Internet, piccole, grandi e medie imprese.

La Borsa del recupero e’ stata presentata oggi a Roma, presso la sede di Unioncamere, alla presenza di Gianni Squitieri, presidente osservatorio nazionale rifiuti, Ugo Girardi, vicesegretario generale dell’Unione delle Camere di Commercio, Sergio Mazzi, presidente di Ecocerved, rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dell’Industria e del mondo imprenditoriale. La sperimentazione, che avra’ una durata di 18 mesi, nasce da un accordo tra Unioncamere e ministeri dell’Industria e dell’Ambiente (che si avvarranno dell’Osservatorio nazionale rifiuti) e parte dalla consapevolezza che una strategia di difesa dell’ambiente e’ tanto piu’ efficace quanto sostenuta anche da esigenze economiche. ”sono state le disposizioni normative in campo ambientale del marzo 2001 -ha affermato Ugo Girardi- a ribadire formalmente il ruolo istituzionale delle Camere di Commercio, in collaborazione con l’Anpa e con l’Osservatorio nazionale dei rifiuti, nella raccolta e diffusione delle informazioni relative al mercato del recupero”.

Il progetto, gestito dalle camere di Commercio, si basa su elementi fondamentali: necessita’ di accreditamento degli operatori per dar loro garanzie; qualificazione del rifiuto per consentire alle imprese di disporre di tutte le informazioni per identificare prodotto, provenienza e prezzo; procedure di negoziazione, all’interno di un sistema governato da regole certe, utilizzando le moderne tecniche di interscambio. Per favorire, nel concreto, l’emersione e lo sviluppo del mercato del recupero che attualmente soffre di carenze strutturali: scarsa informazione e sugli operatori autorizzati e sulle opportunita’ economiche legate al recupero; il peso dei vincoli burocratici obiettivamente disincentivanti. Sono previsti anche servizi collaterali che possono aiutare gli operatori non solo dal punto di vista normativo e procedurale, ma anche sul versante tecnologico (ricercando la collaborazione di Anpa, Enea e Uni). A fare da tramite con la Borsa del recupero le associazioni di categoria e i consorzi di filiera in grado di coordinare e razionalizzare domanda e offerta e di svolgere le necessarie funzioni di accreditamento delle imprese.

L’Unione delle camere di commercio si era gia’ mossa in questo campo con il progetto Simea (Sistema informativo mercati ambientali), che nel maggio 2000 e’ stato messo a disposizione della Rete da Ecocerved. Al momento le camere di commercio che hanno aderito all’iniziativa sono oltre 50; mentre le aziende gia’ registrate sono circa 600 (con prevalenza di smaltitori e recuperatori) e le inserzioni oltre 1000. Nell’attuale banca dati il settore merceologico piu’ presente nella categoria delle offerte e’ rappresentato dal materiale elettrico e dai metalli in genere (42%) seguito dai materiali plastici e gommosi (27%), dai rifiuti provenienti dalla lavorazione del legno (16%).

Dai dati delle inserzioni degli operatori si ricava una quantita’ di richieste che supera di quasi la meta’ le offerte: fra le prime, presentano la maggior consistenza i settori delle materie plastiche (21%), del legno (13%), dei metalli (11%) e della carta (8,5%). Tra le offerte, le componenti maggiormente presenti sono quelle degli inerti (24%), della lavorazione della pietra (23%), delle materie plastiche (12%), dei metalli (10%) e del legno (10%). Ma le potenzialita’ sono ben piu’ elevate. I rifiuti attualmente recuperati sono soltanto il 39% di quelli complessivamente gestiti dagli operatori del settore dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti. In questo senso il ruolo della Borsa del recupero ha un fondamentale ruolo da svolgere per limare percentuali sempre piu’ significative di rifiuti recuperati. I settori che meglio sembrano interpretare la tematica del recupero in relazione alle quantita’ assolute appaiono quelli del legno e della carta (70,4%) e quello del trattamento della plastica e dei metalli (68,4%). Il settore dei rifiuti da costruzioni che in valori assoluti risulta quello preminente con circa 10,5 tonnellate di rifiuti, risulta invece nella media della percentuale del recuperato. Spiccano infine per la non elevata percentuale di recupero i rifiuti da imballaggio e i veicoli e le apparecchiature fuori uso.

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