Politica

Rifiuti a Roma: non è colpa solo della Raggi

Il caos rifiuti di Roma torna di attualità e irrompe nella campagna elettorale. Per capire come orientarci nel balletto delle responsabilità tra Comune e Regione abbiamo chiesto a Raniero Maggini, responsabile WWF di Roma. L'intervista

di Lorenzo Maria Alvaro

Il caos rifiuti di Roma torna di attualità e irrompe nella campagna elettorale. A far deflagrare il tema è un post su Facebook della stessa sindaca di Roma Virginia Raggi.

Una dichiarazione che addossa tutta la resposnabilità della mancata gestione dei rifiuti della Capitale, non all'incapacità o alle manchevolezze dell'amministrazione comunale ma alla Regione guidata da Zingaretti. La Regione naturalmente ha negato ogni responsabilità i indicando il Comune come unico responsabile. Per orientarci in questo balletto delle competenze abbiamo chiesto a Raniero Maggini, responsabile WWF di Roma.


Tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti chi ha ragione?
C'è un tema fondamentale. Se ci confrontiamo sulla gestione del ciclo dei rifiuti è un conto se parliamo di campagna elettorale è un altro. Mi pare evidente che le prossime scadenze elettorali stiano influenzando pesantemente il dibattito.

Se parliamo di ciclo dei rifiuti quali sono le criticità principali della Capitale?
Sicuramente, è un dato oggettivo, la situazione odierna è dovuta a decenni di irresponsabilità. Bisogna ricordare che per un decennio la Regione è stata commissariata, a partire dal 2000. Un commissariamento che ha largamente deresponsabilizzato la politica. Diciamo questo perché se negli anni si fossero prese una serie di scelte oggi non parleremmo di emergenze.

Quindi a Roma si deve parlare di emergenza?
In realtà è un termine inadatto. Quella di Roma non è un'emergenza perché non è qualcosa che accade all'improvviso inaspettatamente. Il fatto che con Natale si sarebbe creata questa situazione si sapeva. Ciclicamente il problema si ripropone. Dunque è un'amara quotidianità. Non ha nulla di emergenziale.

Cosa manca a Roma?
Manca una corretta pianificazione degli interventi e programmazione. C'è è vero una carenza di mezzi del Comune ad esempio. Ma a Roma è dal 2000 che parliamo di che tipo di raccolta differenziata fare e abbiamo ancora i cassonetti stradali che sono una scelta dichiaratamente fallimentare. Sono micro discariche h24 che deresponsabilizzano il cittadino. La forma corretta lo sanno tutti è quella del porta a porta calendarizzato.

Ma la responsabilità di chi è?
L'unico colpevole è la politica. A tutti i livelli. Sono anni che insistiamo con questi temi e ci viene risposto che non è possibile fare nulla. Il problema deve e può risolverlo solo l'agenda politica. Si tratta di scelte inderogabili su cui tutte le forze e le amministrazioni devono convergere. Le risposte sono possibili e alla portata.

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