Sostenibilità

Rifiorenze, e si scopre una diversa firenze

Firenze, una meta classica che si rinnova se invece del solito ostello e dell’albergo sulle colline si sceglie l’Ospitale delle Rifiorenze: uno spazio di ospitalità che si trova...

di Antonietta Nembri

Firenze, una meta classica che si rinnova se invece del solito ostello e dell?albergo sulle colline si sceglie l?Ospitale delle Rifiorenze: uno spazio di ospitalità che si trova all?interno dell?antico complesso del Carmine, nello storico quartiere di San Frediano, a pochi passi da Ponte Vecchio. Un luogo magico, ma soprattutto destinato a dei turisti particolari: il mondo del volontariato, del non profit e in generale «chi è interessato al turismo sostenibile», spiega Luca Biggeri, uno dei responsabili dell?ospitalità.

La struttura fu restaurata nel 1999 per accogliere i pellegrini del Giubileo del 2000, terminato il quale restò chiusa per quasi due anni. «L?assessore comunale all?Assistenza sociale ebbe l?idea di dare l?ostello in gestione nel periodo invernale alla Caritas per dare ospitalità ai senza fissa dimora», ricorda Biggeri. L?emergenza freddo però dura cinque mesi: e negli altri sette? Mani Tese di Firenze nel 2004 presentò un progetto in occasione di un bando regionale del Cesvot Toscana. «L?obiettivo era ottenere dei finanziamenti per una seconda attività: un ostello per turisti responsabili», precisa Biggeri. È nato così l?Ospitale delle Rifiorenze, associazione realizzata dai volontari di Mani Tese che gestisce l?ospitalità estiva cercando di mantenere standard di eco-efficienza, risparmio energetico, dell?acqua e gestione differenziata dei rifiuti. Con i ricavi si contribuisce alla gestione dell?emergenza freddo invernale.

Nelle grandi stanze dell?antica biblioteca dell?ex convento di Santa Maria del Carmine si trovano le camere ritagliate in strutture prefabbricate all?interno di un immenso salone con i soffitti in legno intagliato. Gruppi e associazioni hanno anche a disposizione luoghi di incontro per assemblee e workshop.

«Lo scorso anno abbiamo ospitato soprattutto italiani», spiega, «ma anche dei ceramisti francesi per un workshop. Ci sono state diverse scuole, anche straniere. Ora creeremo un sito in varie lingue perché abbiamo visto come la presenza dei turisti classici sia stata importante». Per pernottare all?Ospitale occorre diventare soci e accettare un sorta di decalogo basato sul rispetto di alcune regole, come «la raccolta differenziata che noi imponiamo a tutti gli ospiti, ai quali chiediamo anche di usare meno acqua possibile». La presenza dell?Ospitale ha fatto nascere anche delle sinergie: gli ospiti possono partecipare ai percorsi turistici di un?altra Firenze, fatta di progetti solidali e istituti di carità.


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