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Rientra in Sicilia il relitto del naufragio del 18 aprile 2015

Il suo rientro alla nuova darsena di Augusta è previsto per il 20 aprile. In quel naufragio morirono oltre 700 persone, furono una sessantina i corpi recuperati, 28 i soli superstiti. Sarà collocato all'interno di un "Giardino della memoria"

di Alessandro Puglia

Il relitto del più grande naufragio del Mediterraneo centrale per numeri di morti accertati è di rientro in Sicilia, ad Augusta, dove verrà collocato all'interno del Giardino della memoria, fortemente voluto dal Comitato 18 aprile e dall'amministrazione comunale dove risiede il porto del Siracusano, dopo l'operazione Mare Nostrum tra i porti maggiormenti interessati in Europa al fenomeno degli sbarchi di migranti.

Il relitto era stato esposto alla Biennale d'Arte di Venezia nel 2019 dopo che era stato concesso dal Ministero della Difesa alla città di Augusta che lo aveva concesso in comodato d'uso all'artista Cristoph Buchel.

Il suo rientro alla nuova darsena di Augusta è previsto per il 20 aprile. In quel naufragio morirono oltre 700 persone, furono una sessantina i corpi recuperati, 28 i soli superstiti. Il relitto fu recuperato successivamente dal fondo per volontà del Governo Renzi in una complessa operazione, recuperando così alcuni dei corpi che erano rimasti intrappolati.


Nel 2018 il Consiglio Comunale di Augusta – si apprende in un comunicato del Comitato 18 aprile firmato dal primo cittadino Giuseppe Di Mare e dal presidente del Comitato 18 aprile Cettina Saraceno – , ha approvato all’unanimità una mozione con la quale ha impegnato l’Amministrazione comunale a compiere tutti i passi necessari «affinché il relitto rimanga ad Augusta come arricchimento del patrimonio museale della città e culturale dell'intera Regione, quale elemento significativo e fondante di quel “Giardino della Memoria” posto a presidio e testimonianza delle tragedie delle persone migranti, oltre che segno di rispetto per le vittime e dall'alto valore didattico per le nuove generazioni».

La volontà del Comitato 18 Aprile e del Comune di Augusta è ora quella di realizzare sia il “Giardino della Memoria” che il “Museo dei Diritti”, un museo “diffuso” ed in rete con altre realtà museali, sociali e culturali del Mediterraneo.«Nel tempo si è allargata e consolidata quell’area di gruppi e persone sensibili, giornalisti, ricercatori, enti, artisti e associazioni che guardano con interesse al progetto alla cui base è la conservazione della memoria e la difesa dei diritti. Il relitto dismette ora la sua funzione artistica e riassume pienamente quella di pungolo delle coscienze, di testimone non muto, simbolo di tutte le luttuose tragedie delle genti costrette ad attraversare deserti e mari per cercare la felicità.Noi continueremo ad impegnarci per farne il catalizzatore di iniziative di solidarietà, di pace e di fratellanza. Lavoreremo insieme perché esso rimanga un udibile ed ineludibile monito verso chi costringe all’esodo tanta umanità e poi, alzando recinti in terra e in mare, la respinge».

Riportare quel relitto in Sicilia significa collocare l'isola nella sua dimensione storica e più strettamente attuale, porta d'Europa, ma al tempo stesso circondata da un mare che non dimentica quanto accaduto in quell'aprile del 2015.

Credit Foto: Federico Sutera/Il mare della memoria

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