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Riecco le doppiette

Stagione venatoria al via. E tornano anche i progetti di deregulation

di Redazione

di Natascia Gargano

Fucile in spalla, dal 2 settembre si torna a caccia. La preapertura della stagione venatoria permetterà ai cacciatori di imbracciare il fucile ben prima della data ufficiale, che normalmente si fa coincidere con la terza domenica di settembre. Doppiette già pronte in 13 Regioni, con quasi tre settimane di anticipo rispetto al termine stabilito dalla legge quadro 157/1992.

La preapertura
La legge consente alle Regioni di anticipare l’apertura della caccia dal primo settembre, in casi eccezionali e secondo delle condizioni precise (come ad esempio, il parere positivo dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la predisposizione di adeguati piani faunistico venatori e il divieto di caccia  nelle  Zone di protezione speciale). Spesso però le Regioni hanno abusato di questa facoltà, utilizzandola come ordinario strumento per prolungare  la stagione venatoria di tre settimane.

Una particolarità di quest’anno: la stagione della caccia si apre il secondo giorno di settembre e non il primo, perché quest’ultimo cade di martedì, cioè uno dei due giorni di silenzio venatorio (assieme al venerdì). Le deroghe sono affidate alle Regioni, o in singoli casi dalle Province, che potranno decidere in autonomia sulle date e sulle specie cacciabili.
Se in quasi tutte le Regioni si riparte il 2 settembre, per quel che riguarda le specie cacciabili – in totale 17, con la Basilicata e il Molise che aprono a 10 specie e l’Umbria a 9 – si va dal colombaccio alla tortora, dalla pernice rossa al fagiano, dalla lepre alla volpe, dal beccaccino alla quaglia, dal cinghiale al capriolo.

Le associazioni ambientaliste
Le associazioni a difesa dell’ambiente bocciano il nuovo calendario venatorio. La Lipu, la Lega italiana protezioni uccelli, in particolare, avverte sui rischi per la natur, «sparando in preapertura – spiegano – si condannano a morte gli uccelli che hanno appena terminato la nidificazione in Italia, perché in questo periodo i migratori non sono ancora arrivati nel nostro Paese».

«Sette delle 17 specie cacciabili – denunciano da BirdLife International – sono classificate come specie in declino: tortora, quaglia, allodola, beccaccino, marzaiola, mestolone e codone. Tali specie andrebbero pertanto escluse subito dai calendari venatori, sia in preapertura che per l’intera stagione venatoria».

Anche il WWF ricorda come in questo periodo dell’anno gli animali selvatici si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità, perchè al termine della stagione riproduttiva e in alcuni casi in procinto di completare l’accrescimento dei giovani. Per molti, inoltre, è il periodo della migrazioni di ritorno.
«Il WWF – dichiara Stefano Leoni, presidente WWF Italia – chiede un serio atto di responsabilità alle Regioni e al legislatore nazionale, per rispettare gli impegni presi anche dal nostro Paese per il 2010 “Anno internazionale della biodiversità”. E per dare un concreto contribuito al raggiungimento della significativa riduzione del tasso di perdita della biodiversità (adottato dalla Convenzione sulla diversità biologica, dal Summit mondiale ONU sullo Sviluppo sostenibile a Johannesburg nel 2002, e dal World summit ONU del 2005 di verifica degli Obiettivi del millennio)».

Il ddl Orsi
Nel frattempo, il 15 settembre si torna a discutere della proposta di legge del senatore Pdl, Franco Orsi, per modificare la legge che regola l’attività venatoria in Italia. Un testo che porta con sé non poche polemiche: in commissione Ambiente al Senato gli emendamenti depositati sono già circa 1.500.
Non sufficienti, a quanto pare, per il presidente della commissione Antonio D’Alì, secondo cui «si pensa di aprire per una settimana a nuovi emendamenti», nel tentativo di arrivare in Aula «per ottobre o novembre». A pendere sulla legge Orsi, oltre alle polemiche, anche le Regioni, di cui si attende i parere.

Niente fucile ai sedicenni
È dello stesso Orsi l’emendamento che cancella la possibilità di dare il patentino di caccia ai sedicenni, inizialmente previsto dalla proposta di legge. Punti controversi del ddl restano la possibilità di accedere nelle aree protette (solo alle guardie e ai cacciatori abilitati), di cacciare nelle aziende agricole (pagando l’ingresso e prelevando le specie immesse) fino a un’ora dopo il tramonto e la possibilità di cacciare le specie in eccedenza anche nei giorni di silenzio venatorio.

 


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