Cultura

Ricordati due grandi: don Mancini e Volponi

Il circolo Acli e l'università di Urbino hanno ricordato con alcune iniziative due illustri cittadini.

di Gino Girolomoni

Con un calendario molto fitto di iniziative il circolo Acli e l?Università di Urbino hanno ricordato due illustri cittadini, Paolo Volponi e don Italo Mancini, che in quella città aveva fondato anche l?Istituto di Scienze religiose, tuttora assai frequentato da docenti e studenti. Di don Italo ho voluto ricordare le omelie, che ascoltavo la domenica in duomo a Urbino, insieme a Sergio Quinzio e che, per contenuti e spessore, paragonavamo a quelle di Ernesto Balducci a Fiesole o di padre Davide Maria Turoldo a Sotto il Monte. Di Volponi, nella serata in cui è toccato a me intervenire, ho ricordato che eravamo entrambi convinti che l?agricoltura fosse l?anello debole della vita politica, sociale e culturale della nostra società e Volponi propose in quegli anni 70 una facoltà di agraria innovativa. Ma non fu ascoltato da nessuno. Oggi ben dieci Università hanno aperto lauree di agricoltura biologica, ma la lungimiranza di Volponi di pensarle negli anni 70 è un merito che gli va riconosciuto. “Io non sono un autore che scrive per far addormentare il lettore la sera, o per portare i miei libri al mare in vacanza. I miei libri provocano, interrogano, si pongono domande e voglio delle risposte e voglio provocare lo stesso effetto nei lettori”. Ecco un bel programma in un tempo in cui si fa una gran fatica perfino a porsele, le domande.

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