Ieri 18 agosto è stata una dta importante per gli Obiettivi del Millennio: mancano infatti 500 giorni alla data prefissata per il loro raggiungimento, fissato il 31 dicembre 2015. Le Nazioni Unite hanno tenuto un evento speciale a New York e avviato il conto alla rovescia, oltre a lanciare un appello di accelerare la concretizzazione degli Obiettivi.
Ma a che punto sono gli 8 Obiettivi? Secondo Ban Ki-moon, la comunità internazionale ha fatto progressi enormi nel loro raggiungimento, ma permangono ancora varie sfide da affrontare. Vita.it è andata a vedere, ed ecco qui lo stato dell'arte per ciascun Obiettivo, secondo i dati diffusi dalla stessa Onu.
1 – Sradicare fame e povertà estrema: parzialmente centrato. L'obiettivo di dimezzare la percentuale di persone con reddito inferiore a 1,25 dollari al giorno è stato centrato nel 2010. Tuttavia, ancora 1,2 miliardi di persone vivono in estrema povertà. Inoltre non si è riusciti a dimezzare la percentuale di persone che soffrono la fame, anche se secondo l'Onu questo obiettivo sarà raggiunto entro la fine del 2015. A livello globale, sono ancora 842 milioni gli affamati.
2 – Raggiungere l'istruzione primaria per tutti: non centrato. Nel 2012 questa percentuale era al 90%.
3 – Promuovere la parità di genere e il women empowerement: parzialmente centrato. Secondo l'Onu il mondo ha raggiunto la parità di genere nell'istruzione primaria, ma non negli altri livelli di istruzione. Inoltre la partecipazione delle donne alla vita politica continua a crescere: i paesi in cui più del 30% dei membri del Parlamento sono donne è arrivato a 46 (dati 2014).
4 – Ridurre di due terzi la mortalità infantile: centrato. Nonostante la crescita della popolazione mondiale, il numero di morti di bambini sotto i 5 anni nel mondo è diminuita del 50%, passando dai 12,6 milioni del 1990 ai 6,6 milioni del 2012.
5 – Migliorare la salute materna: non centrato. L'obiettivo parlava di una riduzione di tre quarti della mortalità materna, mentre il calo è stato solo del 45%. Altro obiettivo era raggiungere l'accesso universale ai servizi di salute riproduttiva, mentre si è passati dal 65% del 1990 all'83% del 2012.
6 – Combattere l'Hiv-Aids, la malaria e altre malattie: centrato. I nuovi casi di Hiv-Aids sono calati del 44% dal 2001 al 2012, e nello stesso periodo la mortalità per malaria è diminuita del 42%.
7 – Assicurare la sostenibilità ambientale: parzialmente centrato. Anche se l'utilizzo di sostanze che fanno aumentare il buco nell'ozono è calato del 98%, le emissioni globali di diossido di carbonio sono aumentate di oltre il 50% da 1990. E sebbene la deforestazione sia diminuita (dai 8,3 milioni di ettari disboscati del 1990 si è arrivati a 5,2 nel 2010), rimane ancora molto alta. Bene invece l'obiettivo di dimezzare la percentuale di popolazione senza accesso ad acqua potabile, raggiunto nel 2010.
8 – Un'alleanza mondiale per lo sviluppo: parzialmente centrato. Anche se i fondi globali di aiuto allo sviluppo hanno toccato la cifra record di 134,8 miliardi di dollari nel 2013, è calato del 5,6% l'aiuto bilaterale verso l'Africa, il continente più povero del mondo. Il fardello del debito dei paesi poveri rimane stabile, mentre si è ridotto significativamente il digital divide: due terzi degli utilizzatori di internet risiede nelle nazioni in via di sviluppo, e il loro numero è raddoppiato dal 2009 al 2014.
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