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Ricongiungimenti familiari, AiBi: necessario sanare la violazione

La posizione di Amici dei Bambini sul decreto legislativo per i ricongiungimenti familiari

di AiBi

“Con il via libera al decreto legislativo sui ricongiungimenti familiari, è rimasto irrisolto il nodo dell’accoglienza familiare dei minori provenienti dai paesi islamici. Si tratta di un problema spinoso, più volte denunciato da Amici dei Bambini, che impedisce alle famiglie magrebine residenti in Italia di accogliere i minori abbandonati dei loro paesi di origine.” A seguito dell’approvazione del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo proposto martedì 23 settembre dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni, il presidente di Amici dei Bambini Marco Griffini esprime grande preoccupazione per la vicenda irrisolta dei minori in kafala – la più alta forma di tutela dell’infanzia abbandonata nei paesi dell’Islam – all’interno del decreto legislativo sui ricongiungimenti approvato.

L’esistenza di flussi migratori dal Magreb in Italia impongono con una certa urgenza la necessità di trovare una risposta definitiva al problema dei bambini abbandonati di questi paesi. Amici dei Bambini, nei tavoli istituzionali competenti, ha sottolineato che la kafala dovrebbe essere considerata come una peculiare misura di protezione dei minori abbandonati, tale da rendere il bambino in kafala titolare di ogni diritto.

“Devo ammettere con grande amarezza che si è persa ancora una volta l’opportunità di sanare la condizione di violazione dei diritti di migliaia di bambini abbandonati, separati dalla loro famiglia solo perché la kafala non viene recepita nell’ordinamento italiano. Finché non si farà chiarezza sul riconoscimento di questo istituto del diritto islamico, il diritto alla famiglia dei minori resterà un principio sulla carta. In assenza di tale regolamentazione, c’è il rischio che si creino dei canali che sfuggono alle stesse istituzioni locali e italiane. Come si può ignorare un problema di così vasta portata?” – ha concluso Griffini.

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