Cultura
Richard Gere fra i senzatetto di Roma
Un attore conosciuto per aver interpretato quasi sempre personaggi raffinati e sicuri di sé, è quasi irriconoscibile nei panni di un uomo che si trova in circostanze terribili, nella situazione di chi ha perso tutto
Richard Gere, un attore conosciuto per aver interpretato quasi sempre personaggi raffinati e sicuri di sé, è quasi irriconoscibile nei panni di un uomo che si trova in circostanze terribili, nella situazione di chi ha perso tutto.
“Gli invisibili”, prodotto da Lucky Red e in uscita in Italia il 15 giugno, è la storia di una di quelle persone che vivono in strada, delle quali nemmeno ci accorgiamo, se non quando subiscono brutali aggressioni o scatta l’emergenza freddo.
Il film, diretto dal regista israeliano, Oren Moverman, sostiene la campagna #HomelessZero che ha l’obiettivo di porre fine alla estrema povertà in cui vivono oggi oltre 50 mila persone. In Italia l’iniziativa è stata lanciata il 10 dicembre 2015 da Fio.PSD, la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, in occasione della presentazione dei dati “dell’Indagine sui Senza Dimora” e delle “Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia”. Un progetto che ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. L’11 giugno 2016 a Taormina verrà infatti firmato il Protocollo di Intesa tra il Ministero e la fio.PSD e presentato il contenuto del progetto.
«Non si può restare indifferenti ad un fenomeno dai contorni e dai contesti sociali davvero preoccupanti», ha affermato Gere. «Ed è per questo che ho deciso non solo di sostenere la campagna di sensibilizzazione al tema ma anche di presentare Gli Invisibili ai clochard della Comunità di Sant’Egidio a Roma».
Non si può restare indifferenti ad un fenomeno dai contorni e dai contesti sociali davvero preoccupanti
Richard Gere
L’attore hollywoodiano è fondatore della Gere Foundation che si occupa della difesa dei diritti umani e si dedica in particolare a promuovere la presa di coscienza della situazione in Tibet.
«A Roma 5000 persone vivono per strada, mentre in tutta Italia sono 50.000. Ma questi numeri nascondono storie, nomi, sofferenze», ha sottolineato Marco Impagliazzo, Presidente di Sant’Egidio. «La giornata di oggi è dedicata in particolare alla memoria di Modesta Parenti, una donna di 71 anni senza fissa dimora che nel 1983 morì a Termini perché l'ambulanza che avrebbe dovuto soccorrerla si rifiutò di portarla in ospedale. Il motivo? Modesta era troppo sporca».
Il regista Moverman ha fatto di tutto per rendere il film davvero autentico. Travestito da “barbone”, Gere ha vagato per la Grande Mela, ripreso da telecamere nascoste e poste a distanza. L’attore ha avuto così modo di sperimentare, “per un breve periodo”, la disperazione di individui che, per scelta o perché vittime della crisi economica e del sistema sociale, sono diventati invisibili ai cittadini e alle istituzioni. “Nessuno mi ha riconosciuto perché nessuno mi guardava in viso, semplicemente non esistevo”, ha rivelato Gere davanti ad una platea di senzatetto.
Negli Stati Uniti gli homeless arrivano a 1 milione, 60mila solo a New York. «Si tratta di cifre che fotografano una realtà drammatica, fatta di uomini e donne privi di una qualsiasi identità, ma che un tempo avevano esistenze simili alle nostre con una famiglia, degli amici e un lavoro», ha continuato l’attore americano. «Dall’aeroporto al centro, ho notato che a Roma i senzatetto sono dappertutto, segno che se un tempo questo fenomeno era ritenuto circoscritto ai paesi in via di sviluppo, oggi invece sta interessando in maniera trasversale strati sempre più ampi della popolazione nei paesi più ricchi del mondo».
Tutte le immagini sono a cura di Sabrina Simonetti
Al di là delle belle parole, che pure servono a scuotere la coscienza di un Paese non ancora pronto a pensare la realtà dalla parte dei più deboli, resta il fatto che in Italia, gli interventi sui senza dimora sono nella quasi totalità dei casi di tipo emergenziale e assistenziale.
Gere ha ascoltato anche le storie di alcuni profughi siriani arrivati in Italia grazie al progetto dei «corridoi umanitari» della Comunità di Sant'Egidio. “Il dramma dei profughi ha messo a nudo le contraddizioni morali del comportamento dei governi europei. Finché l'Unione Europea tarderà ad affrontare radicalmente la crisi dei migranti, diventerà sempre più complicato trovare una soluzione positiva e condivisa”, ha concluso la star di Hollywood.
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