Salute

RICERCA. Un solo gene all’origine dei tumori della pelle

La conferma dagli studi di consorzi internazionali di ricerca a cui partecipa la Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori.

di Redazione

Varianti genetiche associate allo sviluppo di tumori cutanei e del glioma, identificate mediante l’approccio definito GWAS, ‘genome-wide association study’. È quanto riportato in cinque studi pubblicati sulla rivista Nature Genetics on-line, ad alcuni dei quali hanno partecipato anche i ricercatori della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori. Il metodo utilizzato è basato sull’analisi delle varianti polimorfiche a singolo nucleotide (dette SNPs) dell’intero genoma, ovvero di quelle sequenze del Dna che variano da individuo a individuo e che si pensano essere responsabili della suscettibilità individuale a manifestare determinate malattie. L’analisi, condotta in parallelo in una popolazione di controllo sana, viene effettuata mediante la tecnologia dei  microarray su alcune migliaia di individui, reclutati grazie alla creazione di consorzi internazionali di ricerca.
Lo studio realizzato dal consorzio internazionale che fa capo a Julia Newton Bishop (Università di Leeds, UK) e che vede la partecipazione italiana del gruppo di Giovanna Bianchi Scarrà, Genetista dell’Università di Genova, identifica tre varianti  associate al rischio di melanoma cutaneo, due precedentemente associate alla pigmentazione e una nel locus CDKN2A.
Lo studio condotto da Timoty Spector (Università di Londra) analizza le varianti associate allo sviluppo di un alto numero di nei, cioè il più importante fattore di rischio per lo sviluppo del melanoma, e identifica due geni associati alla suscettibilità al melanoma, mediante analisi in un campione di 1.500 gemelli. Nel terzo studio condotto da Simon Stacey (Decode Genetics di Reykjavik, Islanda) con un campione reso disponibile da diversi gruppi europei compreso quello di Mario Santinami, Licia Rivoltini, Monica Rodolfo, Andrea Maurichi e Maria Gaetana Di Mauro della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, identifica diverse varianti geniche associate allo sviluppo del più frequente tumore della popolazione di origine europea, il carcinoma basale dell’epidermide, ma che non compaiono in soggetti che hanno sviluppato melanoma.
I due studi sul glioma, condotti da due gruppi americani, identificano diverse varianti alleliche di cui due – nei loci CDKN2A-CDKN2B e RTEL1 – vengono individuate in entrambi gli studi.
«E’ interessante notare», sostiene Marco Pierotti, Direttore scientifico della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, «che tutti e cinque gli studi identificano varianti del gene CDKN2A-CDKN2B o adiacenti a questo nella regione cromosomica 9p21, una regione evidentemente cruciale per lo sviluppo di queste neoplasie, che sarà oggetto di intense ricerche in futuro indirizzate sia al possibile uso dei marcatori identificati come marcatori di rischio, sia allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche».

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