Non profit

Ricerca medica: perché non affidarla a una Fondazione?

È la proposta del direttore scientifico dell'Istituto Regina Elena di Roma

di Gabriella Meroni

Una Fondazione potrebbe essere la ‘parola chiave’ per supplire alla cronica carenza di finanziamenti pubblici e promuovere una ricerca clinica indipendente contro i tumori, finalmente autonoma cioe’ dagli interessi delle aziende farmaceutiche. Questa la proposta del professor Francesco Cognetti, direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena di Roma e presidente eletto dell’Associazione di oncologia medica, avanzata durante il Congresso dell’Aiom a Napoli.

Per rilanciare la ricerca clinica in Italia, Cognetti prende spunto dal progetto del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che punta ad affidare a Fondazioni private la gestione degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, prima, e degli ospedali, poi. ”Finora, nel nostro Paese – ricorda l’oncologo – i fondi pubblici hanno finanziato poco la ricerca, rendendola bisognosa del ‘sostegno’ delle industrie. La carenza di risorse e’ stata colmata soprattutto dai privati, come la raccolta di fondi promossa dalla Fondazione e dall’Associazione per la ricerca sul cancro, che hanno fatto molto, privilegiando, pero’, la ricerca di base”.

Gli specialisti italiani pensano, invece, di ”favorire una ricerca clinica indipendente dall’industria attraverso la creazione di una Fondazione che promuova e raccolga contributi economici volontari, svincolando ricercatori e studi dal sostegno finanziario delle aziende farmaceutiche”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.