Salute

Ricerca: l’Italia sostiene quella che non distrugge embrioni

Così Eugenia Roccella risponde a Luca Volonté

di Sara De Carli

Una moratoria europea che sospende la distruzione di embrioni umani per la ricerca, un finanziamento cospicuo a quei ricercatori – «in Italia, fra tutti, ricordiamo il centro di Terni, guidato da Angelo Vescovi» – che fanno ricerca di altissimo livello senza usufruire della distruzione degli embrioni e l’Italia promotrice di una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico e affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire. Sono queste le richieste contenute nell’interpellanza fatta questa mattina dall’onorevole Luca Volonté (Udc) al sottosegretario Eugenia Roccella.

«Il Governo italiano si impegna a fare tutto il possibile per sostenere, a livello nazionale e internazionale, nelle sedi istituzionali opportune, quegli indirizzi di ricerca scientifica che non comportano la distruzione di embrioni umani, nello spirito della normativa vigente nel nostro Paese e, soprattutto, alla luce delle nuove scoperte riguardanti le cellule staminali pluripotenti indotte, citate dagli interpellanti.
In tal senso, le iniziative parlamentari già avviate a livello europeo in favore di una moratoria della ricerca che distrugge gli embrioni sono seguite dal Governo con grande interesse. Sarà cura del Governo italiano informare il Parlamento e l’opinione pubblica italiana sull’evolversi della situazione in Europa a questo riguardo.
Allo stesso modo, il Governo italiano non mancherà di compiere tutti i passi e di intraprendere tutte le iniziative utili a impedire che l’aborto venga usato come strumento di controllo delle nascite e che venga esercitato coercitivamente, in coerenza anche con quanto già dichiarato dal programma di azione della Conferenza del Cairo, nella quale è stato esplicitamente affermato il principio per cui in nessun caso l’aborto può essere usato come metodo di pianificazione familiare, come, del resto, affermato anche dalla nostra normativa sull’interruzione volontaria di gravidanza».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.