Volontariato

Ricerca, dal biotech antidolore alternativo

La nuova molecola senza oppiacei sarà sviluppata in Italia grazie all'accordo firmato fra Bioxell e LLG.

di Redazione

Nasce in Italia e si basa sulla ricerca biotech un approccio nuovo per combattere il dolore, alternativo agli oppiacei e basato sulla possibilità di bloccare l’azione del fattore di crescita delle cellule nervose (NGF) scoperto dal Nobel Rita Levi Montalcini e considerato uno dei mediatori più importanti del dolore. La molecola capace di bloccare la proteina NGF è un anticorpo monoclonale umanizzato scoperto dal gruppo del ricercatore Antonino Cattaneo presso l’azienda Lay Line Genomics (LLG). Ed è in Italia che questa molecola sarà sviluppata, grazie all’accordo firmato fra la Bioxell e la LLG. Si tratta di un accordo di licenza esclusiva e su base mondiale per lo sviluppo dell’anticorpo monoclonale, chiamato MNAC13. In base all’accordo BioXell ha acquisito i diritti per lo sviluppo e per la commercializzazione della molecola. Per Cattaneo, presidente e direttore scientifico della LLG, la molecola “potrebbe aprire una prospettiva realmente innovativa nella terapia del dolore” e l’accordo siglato dalle due aziende biotech per il suo sviluppo “é un forte segnale del potenziale delle piccole e medie imprese biotech, fortemente legate alla ricerca quale straordinario strumento sia per creare conoscenza e innovazione che per rilanciare la competitività del nostro Paese”. L’accordo, ha proseguito Cattaneo, “costituisce inoltre un’ulteriore conferma delle potenzialità applicative della nostra tecnologia nel settore degli anticorpi ricombinanti, e ci permetterà di concentrarci maggiormente sui nostri programmi, volti alla messa a punto di nuovi strumenti terapeutici e diagnostici per la cura della malattia di Alzheimer”. Per l’amministratore delegato della Bioxell, Francesco Sinigaglia, ci sono “interessanti prospettive di poter portare MNAC13 in clinica in tempi ragionevolmente brevi”. L’obiettivo, ha aggiunto, è sperimentare la nuova molecola per combattere le forme di dolore contro le quali i farmaci attualmente disponibili non si sono rivelati efficaci. “Oltre che nel dolore oncologico ha detto Sinigaglia – e in quello associato a patologie infiammatorie croniche, quali l’osteoartrite, riteniamo che questo nuovo anticorpo monoclonale possa trovare interessanti applicazioni nel trattamento di sindromi dolorose pelviche croniche, quali la cistite interstiziale e la prostatite cronica abatterica”. L’anticorpo monoclonale MNAC13 agisce bloccando la proteina NGF e il suo recettore, chiamato TrkA. Questi, infatti, funzionano infatti come un vero e proprio sistema di controllo della diffusione dell’infiammazione a livello delle terminazioni nervose. I test sugli animali eseguiti dalla LLG hanno dimostrato che l’anticorpo ha un’azione efficace e di lunga durata contro diverse forme di dolore cronico. Sulla base di questi risultati positivi e in vista di una sperimentazione clinica i ricercatori ne hanno messo a punto la versione umanizzata in modo da ridurre in modo significativo il rischio di reazioni immunitarie avverse.


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