Cultura

Ricerca: allarme degli scienziati del Gruppo 2003

Il movimento di studiosi ha proposto 10 soluzioni per uscire dalla crisi

di Carmen Morrone

La ricerca italiana è ”alla canna del gas” e ”finanziarla non è un lusso ma una necessità” se si vuole garantire un futuro ad un settore che è il ”pilastro su cui si costruisce la prosperità di un Paese”.

E’ un vero e proprio grido di dolore quello lanciato oggi da Roma dagli scienziati italiani del ”Gruppo 2003”, una trentina di ricercatori del nostro Paese selezionati per il 2003 dall’Institute for scientific Information (Isi) di Philadelphia come i piu’ qualificati nelle rispettive discipline.

Un allarme autorevole e annunciato, dunque, cui oggi ha però fatto seguito un ”Manifesto” ricco di ben 10 proposte per risollevare le sorti della ricerca italiana, che gli scienziati di ”Gruppo 2003” hanno spiegato, punto per punto, nel corso di un incontro tenutosi nella capitale, presso la Sala Stampa Estera.

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il chimico e farmacologo Silvio Garattini, l’astronomo Tommaso Maccacaro, l’immunologo milanese Alberto Mantovani, ed il giornalista scientifico Alessandro Cecchi Paone. Per gli scienziati di ”Gruppo 2003”, quindi, ”il nanismo industriale italiano deriva oltre che da altri fattori, dalla nostra storica incapacità di costruire sistemi industriali complessi e globali, alimentati dall’innovazione, quale fattore propulsore dello sviluppo”.

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