Non profit

Riccardo III e la mission di Vita

Il primo augurio per la ricorrenza del decennale di "Vita" arriva da Luca Ribolini.

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, conosco Vita dal suo inizio. Ma la leggo regolarmente solo dal 2001. C?è un motivo, ed è l?unico, per ambedue i fatti: nel 1994 vi lavorava un?amica, la sola che conoscessi a quel tempo fare la giornalista, mentre tre anni fa ha cominciato a dirigerla un altro amico. Il mio interesse per Vita è quindi legato a un motivo affettivo. Penso che per i suoi lettori accada, in qualche modo, lo stesso: percepiscono il settimanale come qualcosa di amichevole, alleato ai loro gusti ed eventualmente al loro mestiere. È caratteristico di Vita e di chi la legge il prendere una posizione, lo ?stare dalla parte di?. Infatti è facile osservare come questa sia fedele a uno scopo: difendere le iniziative di chi, trovandosi in difficoltà, cerchi di vivere meglio. Non ne faccio una lista per non essere impreciso. Ma soprattutto sostenere chi non si sente neutrale nei confronti dei problemi del quotidiano: lavoro, salute, istruzione, ambiente, sia nelle opere che nelle leggi, in Italia come altrove. Problemi che non sono riconosciuti come tali da tutti, pur essendo di ovvia rilevanza per tutti. Basta, per esempio, sentire le conversazioni dei ragazzi per accorgersene. A costo di sembrare cinico – ma poi si capirà la ragione – tento un singolare accostamento tra la rivista e un personaggio letterario. Si tratta del Riccardo III di Shakespeare. Come tutti i protagonisti delle cosiddette storie inglesi, il re plantageneto è attratto da una sola cosa: il potere. Per ottenerla non si risparmia di compiere delitti e congiure. C?è di più: la sua condotta è anche motivata dal suo aspetto inusuale. Similmente, Vita cerca di dare potere – qui si tratta di occasioni, conoscenze, relazioni – a chi del potere manca o ne ha troppo poco. La differenza è di certo chiara: con la violenza da parte di quel personaggio, spinto dall?invidia verso chi sta meglio, con la libertà d?espressione e l?entusiasmo da parte della rivista, mossa nel suo lavoro dalla ricchezza umana che sa trovare dappertutto, anche in chi non è o non fa cose appariscenti. Da dieci anni, e speriamo per molti altri anni ancora. Auguri. Luca Ribolini, Milano Caro Luca, il tuo è un augurio da record, il primo di un decennale che cadrà il 27 ottobre 2004. Grazie per la prontezza e per l?idea che ci regali. Vita come un settimanale ?amichevole?, l?alleato giusto per non soccombere al cinismo e per praticare uno stile di vita più responsabile e attivo.


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