Famiglia

Riccardi: studierò il Manifesto di Vita

di Redazione

Difenderà con tutte le sue forze la sopravvivenza del servizio civile nazionale (anche se per un dicastero senza portafoglio l’impresa non è delle più agevoli), ma nello stesso tempo giudica con grande interesse il Manifesto per un servizio civile universale e non scarta l’idea di un servizio civile obbligatorio. Ecco come il ministro Andrea Riccardi ha risposto alle domande di Vita nella settimana più nera del servizio civile.
In parlamento ha annunciato che non ci sono fondi per avviare volontari nel 2013, ma che farà di tutto per trovare le risorse necessarie. Con quali speranze?
Lo stato che ho ereditato dai precedenti governi è quello che è conosciuto da tutti: in cassa sono rimasti solo i soldi per far partire i ragazzi nel 2012. Se la situazione rimane questa, nel 2013 non ci potranno essere più partenze. Qualcuno ha scritto: Riccardi ha deciso di chiudere il servizio civile. Non è affatto così. La mia non è stata una decisione, ma un allarme. Io sono convinto, non da ora, dell’importanza del servizio civile. Perché i giovani fanno un’esperienza decisiva nella loro formazione. E perché, specie in una situazione difficile per la crisi economica, il servizio civile svolge un’azione importante di sostegno, specie per le fasce più svantaggiate della popolazione. In una società in cui sembra che tutto si compri e si venda, bisogna salvaguardare gli spazi di generosità e di altruismo. Ho assicurato pertanto tutto il mio impegno per cercare di risolvere al meglio la vicenda.
Vita ha lanciato un Manifesto per il servizio civile universale. Si sente di sottoscriverlo?
Sono dell’idea che chi è al governo sia chiamato a risolvere i problemi posti dalla società civile. Pertanto credo che un ministro più che firmare appelli debba prestare attenzione e ascolto. Nel merito della vostra proposta dico questo: quando le risorse scarseggiano, serve un supplemento di idee, uno sforzo di inventiva. Mi sembra che la vostra ipotesi per far vivere e rilanciare il servizio civile con il concorso di pubblico, privato e di tutti i soggetti interessati sia degna della massima attenzione. La studierò nel dettaglio.
Da queste colonne Prodi, Lupi ed Enrico Letta si sono spesi per l’ipotesi di un servizio civile obbligatorio. Cosa ne pensa?
È un’idea non priva di fascino, non dico di no. Ma, almeno nell’orizzonte temporale ristretto che il nostro governo possiede, mi sembra difficile realizzare un servizio civile obbligatorio, visto che bisogna battersi per reperire i fondi per quello volontario. Più in generale, vorrei sottolineare il carattere di gratuità e di spontaneità che sono caratteristiche fondanti dell’attuale servizio civile. Non vorrei che costringendo qualcuno a farlo per forza, poi si finisse per snaturare un’esperienza che fin qui è stata altamente positiva per i ragazzi e per la società italiana.


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