Welfare

Riccardi: «Le morti segnalano una grande emergenza»

Lo dice il ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi, in un'intervista a 'la Repubblica', commentando il bollettino dei senzatetto deceduti per il freddo.

di Redazione

 «Siamo in una situazione di vera emergenza. Le morti segnalano un dramma e una carenza quotidiani, che non riguardano solo questi giorni di gelo». 

«Senza dubbio» riflette Riccardi, «le istituzioni devono fare di più. Il mio ministero non ha competenze in materia, che spettano di più agli enti locali. Trovo però sia una cattiva abitudine nazionale litigare nei momenti tragici. Oggi non e’ l’ora delle polemiche, è l’ora di fare tutti di più».

«Una cosa è certa», rimarca il ministro, «di fronte a uomini e donne, anziani e giovani che muoiono ancora per il freddo sento di dire che bisogna fare di più. E non solo nelle emergenze: queste persone oggi muoiono in strada per il gelo di un duro inverno, ma la loro vita è esposta quotidianemante a mille altri rischi».

«In questi anni -fa notare Riccardi- la tipologia dei senza dimora è molto cambiata. Non ci sono più solo gli storici clochard, spesso stranieri. Dimentichiamoci l’immagine romantica del ‘barbone‘. In strada si incontrano ormai i nuovi poveri: persone che perdendo il lavoro hanno perso la casa, stretti in una catena infernale. E questo è un fenomeno che si sta drammaticamente allargando per colpa della crisi economica e della disoccupazione, della crisi della famiglia e dell’accentuarsi di processi di progressiva emarginazione sociale».

«Le istituzioni devono fare senz’altro di più -ribadisce Riccardi- ma serve anche maggiore solidarieta’ sociale e impegno dei singoli. Occorre insomma una sinergia tra le istituzioni e le tante iniziative di solidarietà sociale gia’ efficacemente attive sul territorio, che da anni cercano di costruire un ponte tra la societa’ e questi individui soli e troppo spesso emarginati».

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