Sostenibilità
Rete imprese: valorizzare le partnership pubblico/private
"Investimenti privati sulla rete laddove l'ente pubblico non ce la fa"
di Redazione
Nel servizio idrico occorre “valorizzare lo strumento di partenariato pubblico/privato al fine di rilanciare, con investimenti privati laddove l’ente pubblico stenti sul piano finanziario, il processo di adeguamento infrastrutturale della rete nazionale”. Così rete Imprese Italia in un documento depositato in commissione Ambiente della Camera “di osservazioni e proposte riguardanti la gestione pubblica delle acque, per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.
L’organizzazione si dice favorevole “in linea di principio ad una gestione liberalizzata dei servizi pubblici locali”, tuttavia, per le sue caratteristiche, sul servizio idrico si “impongono cautele, mantenendo il ruolo della pubblica amministrazione quale garante per il pieno accesso al servizio, a condizioni di economicità e garantendo il rispetto dei principi di efficienza e tutela dell’ambiente”. Nel documento, si sottolinea che lo “stato del servizio idrico nazionale risente di una forte arretratezza con infrastrutture che necessitano di investimenti per circa 60 miliardi di euro nei prossimi 30 anni. Una situazione grave che penalizza soprattutto le regioni del sud ed in particolare il turismo”.
Fondamentale, per Rete Imprese, sarebbe anche “l’istituzione di una Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche per garantire qualità del servizio, determinare le tariffe, monitoraggio”.
Rete Imprese Italia sottolinea inoltre il valore di una gestione integrata del servizio idrico, che unifichi la gestione delle singole fasi della filiera. “Importante – aggiunge poi l’associazione – è pure l’individuazione delle tariffe secondo metodi semplici e chiari, utilizzando anche criteri di benchmarking”. Nella scelta dei fornitori privati vanno infine tenute in conto, secondo Rete Imprese Italia, le numerose piccole e medie imprese qualificate e specializzate che operano nel settore.
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