Formazione
Rete disarmo: “Non modificare la 185 senza confronto”
La legge, una delle più avanzate al mondo sul controllo del commercio di armamenti, è messa in pericolo da una probabile delega governativa
di Redazione
La Rete Italiana per il Disarmo ha scritto una lettera aperta al Senato e ai componenti delle Commissioni Affari Esteri, Difesa e Politiche Comunitarie, per chiedere di fermare l’ipotesi di una delega al Governo per la modifica della legge 185/90. Tale norma – si legge in una nota – da venti anni tra le più avanzate al mondo in tema di controllo del commercio di armi con alti principi di trasparenza, potrebbe essere modificata per effetto di un recepimento di norme comunitarie relative ai meccanismi di licenza all’export (la direttiva 2009/43/CE relativa alla semplificazione dei trasferimenti di arma tra i Paesi dell’Unione Europea). Nella lettera si legge come «il Governo, per la prima volta su una materia così delicata che riguarda la politica estera e la sicurezza del Paese, ha deciso di fare approvare al Parlamento una legge delega».
La Rete Italiana per il Disarmo – prosegue la nota – ritiene che la riscrittura della legge 185/90, determinata da scelte Comunitarie ed effettuata senza confronto, possa costituire un rischio riguardo alla diminuzione dei controlli dei trasferimenti di armi e per la relativa trasparenza. I presidenti e referenti delle organizzazioni della Rete che hanno sottoscritto la lettera sottolineano come «pur modificata nel 2003, l’attuale legge che regola l’export miliare italiano è nata di fatto come una una legge di iniziativa popolare: fortemente richiesta e sostenuta da un ampio movimento della società civile e dell’associazionismo laico e cattolico è stata promulgata dopo cinque anni di intenso confronto parlamentare lungo due legislature».
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