Welfare

Restituiamo la scheda elettorale, il Quirinale risponde

La risposta del Quirinale alla protesta e la replica di Marina Cometto

di Sara De Carli

La presidenza della Repubblica ha risposto alla provocazione di alcuni cittadini disabili e loro famigliari, che nei giorni scorsi hanno spedito al presidente Napolitano la propria tessera elettorale, accompagnata da una lettera di protesta, come segnalato già da Superabile.it e Redattore sociale. L’iniziativa è stata lanciata da Marina Cometto, fondatrice dell’associazione Claudia Bottigelli e mamma di Claudia e ha finora coinvolto circa 50 persone.

La risposta è una lettera firmata dal segretario generale Francesco Montefusco. Ecco il testo, postato su facebook da Marina Cometto. «Mi riferisco alla sua lettera con la quale nell’esprimere preoccupazioni circa le notizie riportate da alcuni organi di informazione relative al nuovo Patto per la Salute 2013-2015 restituisce la tessera elettorale. Al riguardo desidero farle presente che in data 31 gennaio 2012 il Presidente della Conferenza delle Regioni , dott. Vasco Errani, attraverso un comunicato stampa, ha precisato che la Conferenza, deputata alla elaborazione delle posizioni e dei documenti da sottoporre, a nome delle Regioni, al Governo, non si è ancora pronunciato sul nuovo Patto per la Salute 2013-2015. La Prefettura di Torino è stata incaricata di procedere alla reatituzione della tessera elettorale da lei inviata». 

Per Marina Cometto «è una non risposta». Ed ecco come lei ha risposto al Quirinale: 

«Ho ricevuto  la risposta con numero protocollo n. 11.UI.6.2/140-S  alla mia raccomandata del 30 gennaio 2012 in cui restituivo la mia tessera elettorale  al Presidente Napolitanonon riconoscendomi più nella politica di questo Paese.

La risposta  che ho ricevutonon è pertinente all’importanteargomentazione che intendevo fare emergere. Non mi ero limitata soloa esprimere la grande preoccupazione per la partecipazioneeconomica da parte dei pazienti che hanno necessità di particolari ausili costosi e salvavita, maavevoanche presentato una mia opinione sulla politica del Parlamentoche penalizza e molto le persone con disabilità, su questo mi sarei aspettata ricevere un cenno di attenzione.

Non so se il Presidente  Napolitano sia stato portato a conoscenza della mia protesta o se  la risposta avuta  sia un puro e semplice  atto di segreteria  predisposto  per le lettere ricevute dai cittadini.

Nel primo caso  avrei sperato in una risposta  più esaustiva  firmata dal Presidente,  che in tal caso avrebbe fatto emergere una sua vera attenzione per il pensiero di tutti i cittadini, attenzione che spero non sia solo riservata a chi dopo aver lottato una vita contro la burocrazia ottusa, si arrende e risolve nella maniera più tragica i suoi problemi con la disabilità di un figlio ottenendo poi il beneficio della grazia.  

Nel secondo caso debbo, ahimè,  prendere atto che il mio scritto non sia stato letto con attenzione e la risposta non chiarisce nulla, si da il caso infatti che alcuni giorni dopo al comunicato stampa del dott. Errani, io abbia partecipato come associazione a tutela delle persone con disabilità a un convegno a Torino in cui si discutevano appunto i tagli alla sanità e un dirigente regionale ha ribadito che il Governo sta  valutando una eventuale  partecipazione degli assistiti su alcuni ausili . Quindi  il dubbio e il pericolo che anche i salvavita siano messi a rigore di ticket non è escluso.

Nessun menzione invece sull’implicazione politica nella mia decisione di non sentirmi più elettore e di non volere più prendere parte con il mio voto a questo sterminio sociale.

La risposta avuta non mi ha fatto retrocedere  dal mio intento di non votare più  e dal restituire la mia tessera elettorale, per questo  qualora  la Prefettura di Torino mi invierà una raccomandata  o inviterà a ritirarla  mi sentirò in dovere  di rispedire al mittente o reclinare l’invito fino a che l’argomento proposto  non abbia opportuna attenzione». 


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