La "S esterna"

Responsabilità sociale, la poltrona è più scomoda del previsto

Il nostro viaggio si conclude con una sorpresa. Dopo alcune eccellenze, quali Ikea Italia, risultati buoni (Kasanova) o discreti (Veneta Cucine), nel settore dell’arredamento fioccano gli zero. Con nomi di peso quali Poltronesofà, Molteni e Liube. La classifica 2024 è delineata, ma la ricerca di VITA sulla sostenibilità nelle aziende continua

di Nicola Varcasia

La tappa conclusiva del nostro viaggio alla scoperta del rating sociale delle più grandi aziende del made in Italy si affaccia sul mondo dell’arredamento. Dal punto di vista della “S esterna”, cioè delle iniziative a favore di comunità e territorio pensavamo di entrare in una zona di comfort, ma non è stato proprio così. A differenza del settore moda, in cui le società italiane mostravano grande (mediamente) attenzione a questo specifico aspetto della sostenibilità, nell’arredamento le cose sono andate un po’ diversamente.

Italia sì

In fondo a questo articolo ritrovate le altre puntate della nostra esplorazione, che fa riferimento al magazine di ottobre, dove VITA ha presentato un’indagine su 40 società italiane (ossia che presentano il bilancio – e dunque pagano le tasse – in Italia). Si tratta, lo ricordiamo, di un approfondimento su come alcune tra le principali aziende italiane, appartenenti ai settori trainanti della nostra economia quali automotive, alimentare, abbigliamento e arredamento, interpretano e comunicano gli aspetti relativi alla “S” dell’ormai noto acronimo Esg – environmental, social, governance.

Per creare nuovo valore

Non la S per intero, ma le attività che le aziende attuano verso la comunità e il territorio. Ci inseriamo dunque nel lavoro che, da tre anni a questa parte, VITA dedica alla valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa e alla riflessione sistematica sulle ragioni per cui questa parte della S sia tendenzialmente meno sviluppata rispetto a quella ambientale.

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