Non profit

Responsabilità sociale d’impresa. Volontari, imparate a progettare in grande

Parla Vittorio Colao, ad della società che ha vinto il Sodalitas Award per gli sms solidali. E dice "la responsabilità è un concetto a 360 gradi"

di Giampaolo Cerri

Il messaggino fa l?azienda responsabile. Lunedì 10 febbraio, nella tappa italiana della Maratona europea della corporate responsibility, dietro le grandi vetrate a specchio dell?Assolombarda a Milano, Omnitel Vodafone è stata premiata con il Sodalitas Social Award, il premio, dedicato al non profit, dell?associazione degli industriali milanesi. La big delle telecomunicazioni ha vinto per gli sms solidali a favore del progetto Cesvi, Fermiamo l?Aids sul nascere. Un?invenzione replicata con successo per il terremoto del Molise e per la Lega del Filo d?oro. Vittorio Colao, 41 anni, bresciano, amministratore delegato di Omnitel e membro del board di Vodafone, ci ha creduto subito. Vita: Lei ha detto: “La tecnologia può fare cose importanti per la solidarietà”. Non è che l?inizio, quindi? Vittorio Colao: La tecnologia ci permette di comunicare a basso costo, in maniera efficace, a tantissime persone. E di raccogliere adesioni, fondi, idee, dalle persone e per il non profit. Il connubio è perfetto, perché nel sociale il costo di gestione deve essere basso, in modo che tutte le risorse siano dedicate alla causa da supportare. Abbiamo macchine potenti che possono andare molto veloci, ma abbiamo bisogno di trovare partner, cioè specialisti del settore, che ci aiutino. Vita: Che deve fare il non profit ? Colao: Massa critica. È un fenomeno bellissimo, ma con tanti filoni, e spesso tematiche uguali vengono coperte in maniera frammentata. Vedo tanti bei progetti ma tutti molto piccoli. Le macchine hanno bisogno della candela e della sua scintilla per partire. Ma le candele sono otto, al massimo dodici. Non di più. Vita: Gli sms hanno avvicinato alla donazione un numero enorme di italiani, soprattutto giovani. Lo immaginavate? Colao: Non cercavamo il sostegno filantropico, con donazioni ?one off?, ma di mettere a disposizione di queste iniziative i milioni di clienti e le tecnologie per raggiungerli. Avere una cultura per la quale tutti donano, anche se poco, è intrinsecamente più sano. E il fatto che ragazzini di 16 anni rinuncino a un euro per una buona causa, costruisce la mentalità della solidarietà. Vita: Quanto ha contato essere in un gruppo britannico che ha, quindi, con un rapporto più evoluto fra profit e non profit? Colao: Le dico la verità: molto poco. Questa filosofia è nata in Italia, ora la stiamo esportando in Vodafone, dove l?ho presentata due anni fa. Anche in Italia, con buone idee e persone motivate, si possono muovere le acque. Peraltro il risultato della raccolta del Molise è un record mondiale. Vita: Siete stati premiati per i messaggini, ma qual è l?attitudine complessiva del gruppo verso la responsabilità sociale? Colao: È un concetto a 360 gradi, c?è dentro la solidarietà ma anche l?ambiente. Da anni progettiamo sistemi che vanno dalla possibilità di vedere su internet il livello di emissioni elettromagnetiche alle novità sull?inquinamento dei mari, raccogliamo le batterie esauste, anche degli altri produttori. Abbiamo una cultura che fa del rispetto dei lavoratori un asse portante. Per noi responsabilità sociale è gestire l?azienda, le sue risorse, le sue persone, al meglio. Mettendola al servizio della comunità. Responsabilità è anche bloccare i cellulari rubati anche se non ci guadagniamo un euro. E siamo gli unici. Vita: Il governo punta sul social commitment, Maroni vuole lanciarlo nel semestre di presidenza europea. Che idea se ne è fatto? Colao: Un?opportunità da sfruttare. Mi permetto, però, di richiamare l?attenzione sul terreno della concretezza: trovo che spesso, in questo campo, per la sua complessità, sia facile dire cose molto belle ma molto generali. L?Italia, questa volta, ha l?opportunità di mostrare che siamo capaci di far scelte pratiche e concrete.


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