Cultura
Responsabilità sociale? che affare!
Le aziende devono capire che la csr è un investimento. In grado di produrre benefici esterni e interni. E di attirare anche il favore dei mercati finanziari.
I tempi sono maturi. La responsabilità sociale d?impresa, fino a pochi anni fa considerata un ?vezzo?, è ormai percepita dal mercato come un?esigenza. Ne è convinto Mario Molteni. Talmente convinto, da dare vita ad una scuola di alta formazione, dedicata alle ?buone pratiche? d?impresa. Si chiamerà Altis – Alta scuola in impresa e società e affronterà temi legati alla responsabilità sociale d?impresa, ma non solo. «Verrà posta una forte attenzione anche agli aspetti della corporate governance», spiega Molteni, «comprese le implicazioni legate all?internazionalizzazione sostenibile, ai diritti della persona e dell?ambiente. Senza trascurare le interazioni tra profit e non profit».
Etica & Finanza: Pensa dunque che quella tra imprenditoria ?tradizionale? e mondo ?senza fini di lucro? sarà la relazione del futuro?
Mario Molteni: è un tema che si sta sviluppando e Altis vorrebbe inserirsi proprio in questo contesto, con attività di formazione che facilitino l?avvicinamento delle due realtà. Vorremmo essere, insomma, un mezzo che permetta ai progetti delle non profit di essere compresi e, dunque, adeguatamente sponsorizzati dalle aziende profit.
E&F: è un?esigenza percepita dalle imprese?
Molteni: Sicuramente. Il mondo imprenditoriale è stato ampiamente sollecitato da vari fenomeni a muoversi verso questa direzione.
E&F: A quali fenomeni si riferisce?
Molteni: Uno fra tutti è la globalizzazione, che ha permesso un nuovo modo di concepire il consumo. Le aziende devono comprendere che la loro azione è un?occasione per migliorare gestione e competitività.
E&F: In futuro ci sarà una figura del csr manager in azienda?
Molteni: Non necessariamente. Per molte imprese sarebbe un appesantimento di costi. Sarà più probabile la nascita di una figura che, accanto ai suoi compiti tradizionali, abbia anche quello di porre un?attenzione sistematica all?argomento. Comunque l?ottica con cui Altis si muoverà sarà innanzitutto quella di far sì che la csr diventi un argomento strutturalmente inserito all?interno della formazione manageriale. Sono previsti sia programmi formativi lunghi, per esempio annuali, sia corsi più agili e singole giornate formative mirate su precisi aspetti e strumenti della csr, pensiamo al bilancio sociale, al cause related marketing, alla certificazione etico-sociale
E&F: Quando la csr, da costo, diventa opportunità?
Molteti: Quando si arriva ad operare quella che io chiamo una ?sintesi socio-competitiva?. Quando si innesta in un piano di sviluppo dell?impresa che offre un contributo alla competitività.
E&F: In che modo?
Molteni: Nello sponsorizzare una causa sociale, un?azienda ottiene dei benefici, non solo rispetto agli stakeholders esterni, ma anche rispetto a quelli interni. All?esterno la csr diventa un modo per migliorare la reputazione dell?azienda; al suo interno diventa motivo di coesione e motivazione perché i dipendenti si sentono coinvolti in modo positivo. Queste modalità sono percepite dagli azionisti e dunque dal mercato finanziario. Così la responsabilità sociale è un investimento. Ma per far questo ci vuole anche una buona dose di creatività, infatti io definisco la csr anche «creatività imprenditoriale socialmente orientata».
E&F: Creatività?
Molteni: Sì. Ci sono tre livelli entro i quali la csr si esplica: tutela dei diritti, certificazioni etiche e, più interessante, quello nel quale scattano la creatività e l?originalità di ciascuna impresa. è la capacità di declinare in maniera personale l?esigenza di responsabilità sociale.
E&F: Ad esempio?
Molteni: Un?azienda può trovare il modo non solo di evitare lo sfruttamento del lavoro minorile nei Paesi in cui opera, ma anche di dare un futuro ai bambini di quel contesto sociale, costruendo scuole o asili. Questa è una risposta creativa e personale.
E&F: Sarà possibile un?internazionalizzazione del concetto di responsabilità sociale d?impresa?
Molteni: Il termine csr non ha confini fissi e stabili nel tempo. In Italia, ad esempio, non sfruttare il lavoro minorile è semplicemente adesione alla legge; in altro contesto può essere espressione di responsabilità sociale. è un argomento molto dinamico che necessita un continuo contatto con il sistema economico e politico di appartenenza.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.