Cultura

Responsabilità sociale: botta e risposta tra Maroni e Confindustria

Botta e risposta con una punta polemica tra il ministro del Welfare, Roberto Maroni, e Confindustria, sulla responsabilita' sociale delle imprese al Convegno di Sodalitas

di Redazione

Un provvedimento – ha annunciato il ministro intervenendo a Milano alla conferenza nazionale Sodalitas – che il Governo sta mettendo a punto per favorire la diffusione della cultura dell’etica sociale nel mondo delle aziende e che sara’ anche uno dei cavalli di battaglia della Presidenza italiana dell’Unione Europea. Ma al presidente di Confindustria, Antonio D’Amato, che ha inviato un puntuale messaggio ai partecipanti alla conferenza, alcuni degli strumenti annunciati dal Governo non piacciono affatto. “Non e’ auspicabile – secondo il leader degli imprenditori privati – una omologazione delle esperienze di responsabilita’ sociale esistenti. Non esiste uno standard universalmente applicabile. I codici di condotta sono una buona guida solo se adottati volontariamente dalle imprese e coerenti con le loro necessita’. L’adozione di un ‘bollino’ di certificazione, cosi’ come sembra immaginarlo l’Esecutivo, e’ uno strumento che comporta dei rischi. E’ un aggravio di natura burocratica per le aziende che non possono addossarsi responsabilita’ che invece attengono alle istituzioni”. Ancora piu’ esplicito il presidente di Assolombarda, M ichele Perini, secondo il quale “la responsabilita’ sociale non deve essere una imposizione. La volontarieta’ – ha detto nel suo intervento – e’ la prima condizione perche’ un numero crescente di imprese scelga dicogliere l’opportunita’ di giocare questo ruolo. Patenti o bollini che possono avvantaggiare chi abbia conseguito un’eventuale certificazione – mette in guardia il leader degli imprenditori milanesi – sarebbero ancora una volta oneri e costi aggiuntivi per le imprese, che finirebbero per penalizzare soprattutto le realta’ imprenditoriali piu’ piccole”. Il ministro Maroni ha cercato di rassicurare gli imprenditori spiegando che il Governo “non ha nessuna intenzione di creare una struttura rigida, burocratica, di standard imposti che ingessino le aziende. Questa iniziativa – ha sottolineato il ministro del Welfare – puo’ avere successo solo se largamente condivisa dalle imprese. Per questo lavoreremo nelle prossime settimane”. Una mano tesa alle aziende che pero’, prima di definirsi soddisfatte, preferiscono conoscere i contenuti del provvedimento del Governo: “finche’ non c’e’ nero su bianco – commenta infatti il presidente di Assolombarda – ognuno mantiene le proprie riserve”. Ma anche Perini e’ d’accordo con il ministro che “occorre lavorare insieme affinche’ il progetto sia realmente condiviso”.


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