Famiglia

Responsabilità sì, forse…

Unicredito ha commissionato ad Avanzi un’indagine per valutare la percezione della Rsi tra gli stakeholders. Che ne sanno poco...

di Francesco Maggio

A oggi, è pressoché una sconosciuta. Gli stakeholders finanziari italiani hanno sentito parlare della responsabilità sociale d?impresa (rsi),ma l?idea che si sono fatti è ancora piuttosto vaga. Vi è la percezione diffusa della necessità di riconoscerne il ruolo di fattore non secondario con cui integrare le valutazioni d?investimento, così come una discreta importanza viene attribuita agli indici di sostenibilità. Da qui a considerarla, tuttavia, determinante nelle scelte di investimento ce ne corre. E poi cosa si cela davvero dietro questa suggestiva espressione? I rapporti con i fornitori? Con i dipendenti? Con la comunità? La tutela dell?ambiente? La corporate governance? Ognuno la pensa a modo suo. Troppo ampio è il raggio d?azione su cui essa esercita la sua influenza. Il tema, quindi, è tutto da approfondire. A decidere di sondare la percezione che hanno della responsabilità sociale d?impresa i principali stakeholders finanziari italiani ci ha pensato Unicredito italiano, che ha affidato all?agenzia di rating Avanzi Sri-research il compito di effettuare la ricerca. Un?indagine su un campione rappresentativo di circa il 51% del patrimonio complessivamente gestito in Italia, realizzata attraverso interviste telefoniche basate su un questionario ?a risposta chiusa?. Lo studio, illustrato il 26 febbraio a Milano presso la sede centrale dell?istituto alla presenza, oltre che dell?amministratore delegato, Alessandro Profumo anche del presidente di Assogestioni, Guido Cammarano e di Borsa italiana, Angelo Tantazzi è, a tratti, impietoso: innanzitutto, emergono difficoltà nel contatto (anche in relazione all?inusualità del tema) e, non di rado, uno scarso gradimento nei confronti dello strumento utilizzato (il questionario), anche se poi, grazie al contatto diretto, il tasso definitivo di risposta è stato pari a un significativo 55,6%. Quanto alla conoscenza dei temi della responsabilità sociale, il 40% dichiara di saperne poco, solo un 10%, molto, mentre il restante 50% abbastanza. Quest?ultima espressione, però, nasconde una forte differenziazione semantica, per cui non è da escludere che specifiche tematiche afferenti la rsi vengano interpretate in modo differente se non diametralmente opposto l?una dall?altra. Tra gli elementi della rsi, ritenuti più importanti spiccano, nell?ordine, la corporate governance (allo stesso modo sia per le imprese industriali che per quelle dei servizi), la tutela dell?ambiente (qui, la sensibilità nel settore industriale è praticamente doppia rispetto a quella dei servizi) e i rapporti con la comunità e il territorio. Ancora piuttosto limitato risulta il peso della responsabilità sociale nelle scelte di investimento (il 60% ritiene che non influiscano), ma il 70% pensa che la quota di investimenti gestiti secondo criteri socially responsible sia destinata a crescere in Italia. Insomma, siamo ancora ai primi timidi passi.


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