Non profit

Responsabilità impresa, iniqua uguaglianza con il profit

Un nuovo regime di severe pene, gravera' presto sui soggetti del non profit per i reati commessi da amministratori e dirigenti

di Redazione

Multe fino a 3 miliardi, confisca dei beni, interdizione dall’attività, sospensione di autorizzazioni o licenze, divieto di contrattare con la PA, esclusione da finanziamenti: è il nuovo regime di pene che presto graverà anche sui soggetti del non profit per i reati commessi da amministratori, dirigenti e dipendenti a vantaggio delle imprese stesse. Il Governo ha infatti emanato un decreto legislativo (applicabile alle associazioni prive di personalità giuridica, alle società e agli enti riconosciuti), sulla responsabilità amministrativa delle imprese per i reati di corruzione, concussione, truffa, peculato e malversazione commessi da amministratori e dirigenti. La legge, che attua la Convenzione Ocse sulla lotta alla corruzione, sancisce il principio della responsabilità delle persone giuridiche e impone loro l’adozione di “modelli organizzativi e gestionali”, o codici di comportamento, atti ad escludere la responsabilità dell’impresa in caso di questi reati. Dopo la sentenza della Cassazione (n. 8374 del 20/6/2000) che dichiarava ammissibile il fallimento di enti non profit che esercitassero prevalentemente attività commerciali, continua dunque la tendenza ad equiparare, in ambito civilistico, i soggetti senza fini di lucro a quelli for profit. Info: www.governo.it


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