Welfare

Reporters Sans Frontieres sulle espulsioni di giornalisti

"Inammissibile" il comportamento delle autorità Usa e dell'Iraq, che hanno allontanato giornalisti per ragioni di nazionalità

di Benedetta Verrini

Reporters Sans Frontieres censura i provvedimenti di espulsione messi in atto dalle autorità americane e irachene nei confronti di giornalisti corrispondenti. Come è noto, infatti, il 14 febbraio scorso le autorità Usa hanno chiesto al corrispondente a New York dell’agenzia di stampa irachena INA di lasciare il Paese entro 15 giorni e subito le autorità irachene hanno reagito, il giorno stesso, ordinando l’espulsione di Greg Palkot, corrispondente a Bagdad per Fox News. “I giornalisti non devono essere confusi con le spie. Ci saremmo aspettati che le autorità americane fornissero delle prove in appoggio alle accuse mosse al corrispondente iracheno a New York” ha dichiarato Robert Menard, segretario generale di Reporters Sans Frontieres. “Quanto alla reazione delle autorità irachene, è totalmente inammissibile. I giornalisti non possono essere espulsi in modo discriminatorio in funzione della loro nazionalità. Le autorità americane e irachene hanno forse deciso di aprire le ostilità usando i giornalisti?”


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