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Rep. Congo: l’inviata speciale di Rfi espulsa
Una giornalista di Radio France Internationale è stata espulsa ieri sera dal paese perché priva di accredito giornalistico
L’inviata speciale di Radio France Internationale (Rfi) Ghislaine Dupont è stata espulsa ieri sera dalla Repubblica democratica del Congo (Rdc). Lo rende l’Afp secondo la quale la giornalista sarebbe stata scortata dalla gendarmeria nazionale presso l’aeroporto di Kinshasa per poi essere imbarcata su un aereo di linea della compagnia belga SN Brussels con direzione Bruxelles.
Sempre secondo l’Afp, alla giornalista non sarebbe stato reso noto nessun tipo di giustificazione scritta sulla sua espulsione. La decisione era stata comunicata alla Dupont nel pomeriggio di ieri da un maggiore congolese: “Non eravate in regola per svolgere il vostro lavoro. Non eravate accreditate” ha spiegato il maggiore Van riferendosi agli ultimi reportage compiuti dalla giornalista francese di Rfi senza l’autorizzazione del ministero congolese dell’informazione. “Con i complimenti della polizia congolese” avrebbe detto l’ufficiale prima di rilasciare alla Dupont il biglietto di ritorno per l’Europa.
In un comunicato ufficiale reso noto ieri sera, la direzione di Rfi ha affermato che Ghislaine Dupont “era in possesso di un visto rilasciatole in qualità di giornalista e che beneficiava di un accredito giornalistico dalla Missione Onu in Congo (Monuc)”.
Il comunicato di Rfi sottolinea poi che l’espulsione della sua giornalista è avvenuto “nel momento in cui la Commissione incaricata di rilasciare i documenti necessari per la copertura delle elezioni doveva pronunciarsi sul suo accredito”.
La Dupont era sbarcata a Kinshasa il 17 aprile per coprire gli scrutini presidenziale e legislativi del 30 luglio, le prime in assoluto nella storia di un paese afflitto dal conflitto armato più sanguinoso degli ultimi anni. Sullo sfondo della vicenda, ci sarebbe stato il rifiuto da parte del Ministro dell’informazione congolese di rilasciare l’accredito accusando la giornalista di imparzialità nel corso di reportage precedenti in Congo. Dopo le proteste di Rfi e di alcuni organismi di difesa della libertà di stampa, il Ministro aveva accettato di rilasciare quattro accrediti a altrettanti giornalisti di Rfi promettendo nel contempo di regolarizzare la Dupont. Si sa come è andata a finire.
L’espulsione della giornalista di Rfi è il segno tangibile che con l’avvicinarsi della scadenza elettorale il rapporto tra classe politica congolese e media sta quantomeno peggiorando. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i media locali, che spesso non possono contare sulla diplomazia internazionale. Ma non è detto che potenze o media internazionali possano coprire le spalle di giornalisti stranieri. In una situazione totalmente diversa rispetto alla Dupont, due giornalisti rwandesi dell’agenzia di stampa internazionalòe Reteurs sonop stati espulsi il 28 giugno scorso da Goma, città frontaliera con il Rwanda del presidente Paul Kagame, nemico giurato di buona parte della classe politica congolese per via dell’occupazione delle truppe militari rwandesi in Rdc dalla seconda metà degli anni ’90 fino al 2003.
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