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Rep. centrafricana: liberati due ostaggi di Coopi

I due operatori locali erano stati rapiti il 19 maggio scorso nel nord del paese. "Stanno bene" assicura l'ong italiana che precisa: "nessun riscatto pagato"

di Joshua Massarenti

Sono stati rilasciati domenica scorsa i due operatori locali dell’organizzazione non governativa italiana Coopi rapiti dieci giorni fa nella Repubblica Centro Africana. Lo ha riferito la radio nazionale. Contattati da Vita, i responsabili dell’ong italiana assicurano che “i cooperanti stanno bene”. Ennio Miccoli, coordinatore delle attività internazionali tiene a precisare che “i nostri operatori non hanno subito nessun tipo di violenza”.

I due furono sequestrati il 19 maggio scorso al nord, sulla strada che da Bocaranga conduce a Bozoum. Nell’area operano banditi e gruppi ribelli che fronteggiano l’esercito regolare ma e’ la prima volta che un atto di violenza ha per obiettivo i cooperanti. “Si tratta di un territorio che le autorità nazionali non riescono a controlare” precisa Coopi. “Da cui la nostra preoccupazione per l’alto livello di insicurezza che vi sta regnando”. Presente in Repubblica centrafricana da oltre 30 anni, Coopi è una delle rarissime ong attive in questo piccolo paese africano. Ieri, il sito di Repubblica sottolineava quanto non fosse “chiaro se per la loro liberazione sia stato pagato il riscatto di 3mila euro che i banditi chiedevano”. Per stroncare ognifutura polemica sulla vicenda, i responsabili di Coopi dichiarano che “la liberazione è stata resa possibile grazie alle pressioni esercitate dalle comunità locali, molto preoccupate di un’eventuale fuga di Coopi dal loro territorio”.


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