Non profit
Renzi rilancia la sfida: il Servizio Civile sia per tutti
«Non possiamo andare avanti così. Il modello va cambiato: chiunque voglia deve poterlo fare». Stralci dall'intervista su Vita magazine uscita sul numero di novembre del neo segretario del Partito Democratico
A leggere il documento programmatico a sostegno della mozione Renzi, quella che secondo tutti i sondaggi sulle primarie dell’8 dicembre porterà il sindaco di Firenze alla guida del Partito Democratico, balza agli occhi il posizionamento del servizio civile: inserito nel capitolo europeo e non nello specifico paragrafo dedicato al non profit (dal titolo significativo: “Terzo settore, anzi primo”). Da tempi non sospetti Matteo Renzi è un sostenitore autentico della campagna a favore di un servizio civile universale. Gliene va dato atto. Ma un sospetto volevamo togliercelo. Molto presente a livello di dichiarazioni e di cinguettii via twitter, non è che adesso che si appresta a rivestire un ruolo di primissimo piano a livello nazionale sotto sotto pensa di delegare la questione a Bruxelles che saprebbe tanto di rinvio sine die? Se dobbiamo credere agli impegni che prende nel corso di questo dialogo, non sarà così.
Oggi il servizio civile è uno cassetto vuoto. Ci dà un paio di idee realizzabili per rilanciarlo davvero?
Per come la vedo io il servizio civile è uno strumento e un’occasione impedibile per la costruzione di un identità sociale dei nostri ragazzi. Ed è un modo concreto per affrontare la questione educativa con cui questo Paese e l’Europa intera deve prima o poi fare i conti. Dico di più. Trovo profondamente sbagliato considerare le risorse investite su questo fronte come un costo.
Sono un investimento educativo che anzi andrebbe valorizzato.
Già, ma come farlo? Ci deve pensare l’Europa?
No non dico questo. La cornice deve essere europea, ma noi dobbiamo essere il pungolo di Bruxelles. In questo senso vale lo stesso approccio che ho nei confronti della barriera del 3% nel rapporto debito/ Pil. Noi vogliamo cambiare l’Europa, ma per farlo abbiamo bisogno di credibilità, abbiamo bisogno di cambiare l’Italia. Nel nostro caso abbiamo bisogno di cambiare il servizio civile.
Quale il primo passo?
Un grande processo di ascolto nei confronti degli enti che sono gli attori principali che mettono i ragazzi nelle condizioni di fare questa straordinaria esperienza. Da parte mia il principio cardine deve essere quello del servizio civile universale. Ovvero: tutti i ragazzi che lo desiderano devono poterlo fare…
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