Politica
Renzi a testa bassa contro l’Europa
«L'Europa è a un bivio. Stavolta rischia sul serio di non apparire più come il luogo della speranza per le prossime generazioni». Così il premier è intervenuto alla Camera ad una settimana dal Consiglio Europeo citando poi il filosofo tedesco Jurgen Habermas, che ha descritto questa fase della Ue come «frenetico immobilismo»
di Redazione
«L'Europa è a un bivio. Stavolta rischia sul serio. Rischia sul serio di non apparire più come il luogo della speranza per le prossime generazioni». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando in aula alla Camera in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre, sottolineando che nei confronti dell'Europa l'Italia ha un «atteggiamento di stimolo e di determinata presenza, di ingombrante presenza nelle discussioni».
«Trovo sia un dibattito surreale», quello sul rispetto dei tetti fissati dalle regole Ue anche per quel che riguarda le risorse da assegnare alla ricostruzione dopo il terremoto del 24 agosto, ha detto Renzi. «Dicono, ma come chiedete di scomputare dal patto le spese per il terremoto? Ma un Paese può permettersi di soggiacere alle regole burocratiche e non guardare alle esigenze dei propri cittadini? È inaccettabile anche solo pensarlo».
«La Ue si accinge a discutere il prossimo bilancio», ha quindi sottolineato il presidente del Consiglio. «È fondamentale che l'Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti dei Paesi Ue che hanno ricevuto molti denari dalla comune appartenenza e in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni sulla ricollocazione degli immigrati».
Riferendosi ai «dibattiti sullo zero virgola», Renzi ha affermato che «solo in Italia le valutazioni dell'Ue occupano pagine intere di giornali, mentre altri Paesi sono più abituati ad accogliere i suggerimenti e poi fare come credono senza che si crei uno psicodramma nazionale».
Renzi ha proposto al Parlamento che «i gruppi parlamentari aiutino senza distinzioni, lavorando sulla base di proposte concrete e di un ideale condiviso», a elaborare proposte in vista di Roma 2017. Il presidente del Consiglio ha ricordato che «il Parlamento europeo ha elaborato una serie di proposte consapevole che l'Europa è a un bivio, si è messo insieme e si è messo a lavorare. E vorrei proporre a questo Parlamento di arrivare a Roma 2017 con un lavoro analogo, propositivo. Roma 2017 è uno spartiacque decisivo, ha l'ambizione di raccontare alla prossima generazione il senso dell'Europa». Dunque «sarebbe bello se anche il Parlamento italiano, nelle forme e modalità che vorrà individuare nella sua autonomia, accompagnasse il percorso di Roma 2017».
Il dibattito sulle procedure, ha poi attaccato ancora Renzi passando a parlare della Brexit, «non può tenere ferme le istituzioni europee per un altro anno, dopo un anno in cui abbiamo discusso prima di una piattaforma soddisfacente per non far uscire la Gran Bretagna dalla Ue, poi degli esiti di quella uscita. Se il dibattito europeo fosse solo sulle procedure dell'articolo 50 (quello che disciplina l'uscita di uno Stato membro, ndr) ulteriore tempo sarebbe buttato via in un momento in cui non abbiamo tempo da perdere».
Un Consiglio che "si colloca in una dimensione abbastanza difficile da illustrare, dopo Brexit e alla vigilia di un anno di importanti consultazioni popolari". L'Europa ha subito "un duro Shock con la decisione dei cittadini britannici, e contemporaneamente è ancora senza un quadro politico di certezze per il futuro". Il premier cita il filosofo tedesco Jurgen Habermas, che ha descritto questa fase della Ue come "frenetico immobilismo". E ricorda che "dopo una serie di appuntamenti" tra cui Ventotene "pensavamo di arrivare al vertice di Bratislava con un importante e ambizioso programma". E invece "abbiamo dovuto constatare come questo 'frenetico immobilismo' portasse a niente: un documento banale, un elenco di buone promesse non all'altezza della sfida lanciata dall'uscita della Gran Bretagna".
L'Italia lavora per il "rilancio dell'Ue, oggi profondamente minata da discussioni di piccolo cabotaggio", ha detto ancora Renzi aggiungendo: "Solo volando in alto si potrà apprezzare la bellezza dell'Europa".
Renzi ha infine sottolineato che c'è un rapporto molto forte tra Usa e Italia. «Il presidente Barack Obama ha detto che questo rapporto conosce oggi il livello più alto della sua storia, cosa che ci inorgoglisce e che corrisponde a verità». «Mai come in questa fase», ha aggiunto, «l'Italia vede gli Usa come punto di riferimento della nostra amicizia internazionale e delle possibilità di crescita dal punto di vista economico».
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