Welfare culturale

Rendicontare cioè dare valore

Dalla partnership fra Fondazione Eos, Ask Bocconi, ma soprattutto dalla riflessione sull'esperienza degli ultimi due anni della fondazione di impresa del Gruppo Edison insieme a molte realtà culturali, arriva una guida al bilancio di sostenibilità per le organizzazioni che fanno cultura. Un lavoro firmato da Paola Dubini, Diana Martello e Alberto Monti per Egea. Ascolta l'instant-podcast con le voci di Paolo Venturi, Carola Carazzone e Francesca Magliulo

di Giampaolo Cerri

Rendicontare è un verbo che, negli ultimi anni, si è usato sempre più spesso nell’impegno verso la sostenibilità. Il cammino delle aziende, sin dai tempi del do not harm, ossia del non nuocere, è stato accompagnato dalle rendicontazioni ambientali – le prime, scarne, volontaristiche prima che volontarie ma certo significative – poi dai bilanci sociali, quindi da quelli di impatto.

Da qualche anno parliamo di direttive europee sulla rendicontazione, fino a farne legge dello Stato, come è accaduto per la Crsd di recente recepimento.

Il valore di un’alleanza e di un progetto

È quindi importante che una giovane realtà della filantropia di impresa in un gruppo che ha fatto la storia energetica del Paese, come Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale, alleandosi con un ateneo di grande tradizione economica, la Bocconi col suo Art, Science and Knowledge – Ask, abbia dato vita a un progetto innovativo – si può usare senza risparmio anche il vecchio aggettivo “pioneristico” – che punta a un settore importante come la cultura. Si tratta di una guida alla rendicontazione non finanziaria e alla sostenibilità nel mondo culturale, appunto, che è diventata anche un libro, per offrirne a tutti il valore.

Un momento della presentazine a Milano

Una guida che nasce da un’esperienza

Il lavoro di Paola Dubini, Diana Martello e Alberto Monti, uscito per Egea col titolo Rendere Conto, il bilancio di sostenibilità delle organizzazioni culturali, nasce infatti, ricorda una nota Edison, «dalla riflessione avviata da Fondazione Eos e Ask Bocconi, e condotta durante gli ultimi due anni,  insieme a diverse organizzazioni culturali italiane sulla loro propensione e capacità di rendicontare e quindi anche di raccontare la propria strategia, le azioni e l’impatto prodotto nelle comunità di cui sono parte, in modo completo ed efficace, assicurando una rinnovata consapevolezza della capacità di creare valore sociale nel lungo termine».

Un lavoro che si pone come una risorsa concreta per chi, in ambito culturale e sociale, voglia intraprendere un percorso di analisi e responsabilizzazione per legittimare la propria azione. «Rendicontare», suggeriscono gli autori, «è il primo passo per rendersi conto, prima ancora di rendere conto» dell’effettiva capacità di generare un impatto sociale duraturo e di coinvolgimento della propria comunità di riferimento».

Competenze e condivisione prima che compliance

Con un approccio che alla compliance antepone la costruzione di competenze e una condivisione “dal basso” di buone pratiche – trasversalmente utili alle organizzazioni culturali nella loro varietà istituzionale, dimensionale e settoriale –, il libro propone linee guida e non standard rigidamente precostituiti. «Il risultato», spiegano alla Fondazione Eos, «è un manuale che, sollecitando a condividere obiettivi, processi e linguaggi, trasforma il bilancio di sostenibilità in un’occasione per riordinare le attività, oltre che in uno strumento identitario verso l’interno e strategico verso l’esterno».

Per Fondazione Eos questo lavoro si configura «come ulteriore passo di un percorso avviato da tempo con le realtà del mondo del sociale e della cultura e, in particolare, con quelle che coinvolgono per loro stessa natura i ragazzi e le ragazze adolescenti. E completa, inoltre, una riflessione congiunta con gli operatori rispetto al ruolo che il mondo della cultura ha nel generare valore sociale e nell’alimentare un approccio sistemico e duraturo basato sulla coprogettazione».

Magliulo (Eos): «Risultato: linee guida utili a tutti»

Giustamente soddisfatta, Francesca Magliulo, direttrice generale della Fondazione, che spiega a VITA: «Siamo felici di presentare queste linea guida che rappresentano il frutto di un ampio lavoro, durante il quale Fondazione Eos, in linea con il suo modo di operare, ha messo in relazione e accompagnato le organizzazioni culturali in una riflessione condivisa rispetto all’importanza della rendicontazione del proprio operato nel generare valore sociale e coinvolgere le giovani generazioni, non solo in qualità di fruitori delle esperienze culturali ma anche come agenti che indirizzano e decidono, creano progettualità nel mondo della cultura, divenendo loro stessi portatori di cambiamento a lungo termine. E in quanto tali», prosegue, «indispensabili per l’innovazione e prosecuzione delle stesse istituzioni culturali. Il risultato è l’individuazione di linee guida utili a tracciare un percorso di valore condiviso e a generare impatti duraturi, improntata secondo una logica di coprogettazione e di responsabilità condivisa».

Sottolinea invece Dubini, una delle autrici, che «la definizione di indicatori di impatto è il punto di arrivo di un processo che parte da una riflessione sulla specificità dell’organizzazione, cui segue un allineamento di aspettative con i principali stakeholder e una lettura contestualizzata dei risultati raggiunti. Sono tappe necessarie per evitare un doppio rischio, purtroppo frequente: un irrealistico confronto con enti di altri settori per le organizzazioni più piccole, e uno scetticismo sulle ricadute effettivamente prodotte da quelle di maggiori dimensioni».

Fondazione giovane, lavoro maturo

Si diceva “giovane fondazione”, di Eos. Infatti nasce nel 2021 e, se si considerano gli anni del Covid, ha appena mosso i suoi primi passi, ma il lavoro intrapreso, in questo poco tempo, è davvero degno di nota, come ha dato atto, intervenendo alla tavola rotonda (vedi sotto), anche Carola Carazzone, segretaria generale di Assifero, ossia l’organizzazione leader della filantropia italiana.

Fondazione Eos è il soggetto attraverso cui il Gruppo Edison consolida il proprio impegno e innovazione sociale, contribuendo agli obiettivi dell’Agenda 2030. In particolare, ai goals sull’educazione di qualità (Sdg4), sull’inclusione sociale e sulla riduzione delle disuguaglianze (Sdg10), sulla promozione di comunità sostenibili in cui patrimonio culturale e naturale siano elementi imprescindibili di identità e sviluppo (Sdg11), sul rafforzamento e rilancio del partenariato globale (Sdg17).


Palazzo Edison, in Foro Buonaparte a Milano

L’instant-podcast dalla tavola rotonda

Rendiconto è stata presentato stamane a Milano, nello storico Salone degli azionisti del gruppo energetico, dove sotto le vetrate artistiche progettate, col palazzo, dall’architetto Enrico Combi alla fine dell’800, si radunavano, negli anni ’20 del secolo scorso, i titolari delle azioni Edison nelle assemblee sociali.

Con l’ad Edison, Nicola Monti, che presiede anche la Fondazione, e con Magliulo, c’erano figure importanti della filantropia, della ricerca, dell’impresa sociale, del management culturale, come la già citata Carazzone, Paolo Venturi, direttore di Aiccon, Michele Lanzinger (International Council of Museums – Icom Italia), Cristina Alga (Ecomuseo MareMemoriaViva) e Franco Broccardi.

Di seguito vi proponiamo tre instant-podcast con i passaggi centrali degli interventi di:

Paolo Venturi, direttore Aiccon ascolta

Carola Carazzone, segretaria generale di Assiferoascolta

Francesca Magliulo, direttrice generale di Fondazione Eosascolta

Nella foto di apertura, un momento di Traiettorie urbane, a Palermo, il progetto di Fondazione Eos che unisce cultura, educazione, inclusione.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.