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RELIGIONI. Via al Summit delle confessioni mondiali

Il IV appuntamento coi principali leader spirituali e religiosi si è aperto ieri all'Aquila

di Redazione

Un appello ai Grandi del mondo affinché tengano conto degli aspetti etici e spirituali della pace, dello sviluppo e dei grandi temi globali. Questo il messaggio dei leader religiosi riunitisi il 16 giugno all’Aquila per aprire i lavori del IV Summit delle Religioni. Oltre cento delegati di tutte le confessioni mondiali (cristiani, ortodossi, ebrei, musulmani, buddisti) hanno voluto esprimere un segnale di vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal terremoto.

«Sappiamo che non è possibile immaginare un futuro di pace per tutti se non si parte dai luoghi di maggior sofferenza. Ecco perché abbiamo voluto iniziare con un pellegrinaggio al centro di una città ferita».  Con queste parole, il presidente della la Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, Vincenzo Paglia, ha inaugurato la cerimonia di apertura, in piazza Duomo all’Aquila.

In rappresentanza di tutte le religioni, ha preso poi la parola il patriarca ortodosso della Chiesa etiopica, Abuna Paulos, che ha espresso la propria solidarietà alla popolazione vittima del terremoto, «perché ciò che accade in una parte del mondo é come se succedesse in tutto il mondo».

Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e politiche, tra cui il Vescovo della città, monsignor Molinari e il capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che ha accolto la delegazione religiosa sottolineando come l’incontro sia il primo G8 all’Aquila, perché per la prima volta delegati internazionali si riuniscono nella piazza in cui l’8 luglio verranno accolti i leader del vertice dei Grandi. Al termine della visita è stata scoperta una lapide che sarà messa in posa una volta terminati i lavori di ripristino del Duomo dopo i gravi danni subiti dal terremoto.

Terminata la visita, i leader religiosi sono rientrati a Roma per esser ricevuti in udienza al Quirinale, dove, in serata, si è aperta la prima sessione dei lavori verso la stesura del documento finale da presentare al Vertice di luglio. Convivenza, dialogo, rispetto della diversità, collaborazione pacifica: questi i valori individuati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo saluto come prerequisiti per uscire dalla crisi. Senza solidarietà, libertà e responsabilità «non c’è prospettiva, non c’è sviluppo», ha detto il Capo dello Stato. «Sentiamo che in questa crisi economico-finanziaria globale sono in gioco grandi scelte e grandi valori: se guardiamo alla cause e anche agli sforzi da mettere in atto per superarla, ci rendiamo conto che è essenziale un ristabilimento di valori spirituali e morali che sono stati largamente assenti dalle terminazioni dei soggetti economici e politici». Fra gli interventi della serata, i saluti del ministro degli Esteri, Franco Frattini, e del Cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.

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